DUE BULLI GLI FANNO UN OCCHIO NERO
REGGIO EMILIA - Dopo l’aggressione è tornato a casa andando a letto senza dire nulla. Al mattino quando i genitori gli chiedevano contezza avendo notato un occhio nero, sminuiva l’accaduto trincerandosi in un assordante silenzio. Quando però gli stessi genitori hanno saputo, in maniera del tutto incidentale, ciò che era accaduto hanno parlato con il ragazzo, l’hanno rassicurato, portato in ospedale (per lui 5 giorni di prognosi per un trauma cranico non commotivo) e quindi si sono rivolti ai carabinieri di Albinea denunciando l’accaduto. I militari di Albinea ha conclusione delle indagini, supportate da testimonianze e da riscontri sui social (Facebook e Instagram su tutti) hanno ricostruito l’accaduto e individuato i due aggressori ora finiti nei guai. Questa a grandi linee l’ennesimo episodio di bullismo culminato con la segnalazione per il reato di concorso in lesioni personali che i carabinieri di Albinea hanno inoltrato alla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Bologna a carico di due 16enni di Reggio Emilia. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri la vittima si trovava con dei suoi amici in un parco quando è stato spinto dai suoi aggressori che si trovavano con altri loro amici. Alla richiesta del perché della spinta i due lo hanno accerchiato preso a schiaffi e pugni per poi allontanarsi. Incontratisi successivamente i due lo invitavano a chiedere scusa e nonostante le scuse a loro rivolte dall’impaurito adolescente i due lo prendevano a pugni e calci desistendo da ulteriori condotte delittuose grazie all’intervento di alcuni amici della vittima che portavano alla ragione i due bulli che quindi andavano via. Probabilmente per paura di ritorsioni il ragazzo non raccontava nulla ai genitori che però scoperto quanto accaduto si rivolgevano ai carabinieri di Albinea che ricondotto l’episodio alla mera prepotenza di due minori hanno avviato le indagini che hanno portato all’identificazione dei due minori ora finiti nei guai per concorso in lesioni personali aggravate.


22/10/2018

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Paolo Ruini
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