CRONACA NERA ALCUNI EVENTI IN PROVINCIA
Boretto. RUBA PER DARE AI   POVERI
Una ladra in stile Robin Hood: fermata dai carabinieri di Luzzara, nella bassa reggiana, con un borsone carico di indumenti ed effetti trafugati nei locali spogliatoi dei dipendenti della piscina comunale di Boretto ha candidamente ammesso che il contenuto del borsone non era suo ma che comunque voleva consegnargli ai poveri per il tramite della Croce Rossa a cui intendeva portarli. Una singolare giustificazione non certo esimente della condotta delittuosa ravvisata a carico della donna ora finita nei guai. A tradirla sono state le scarpe rubate dall’armadietto dell’addetta alla reception: della piscina comunale. Si stava allontanando con tutta la refurtiva riposta in un borsone ad eccezione delle scarpe da tennis che calzava ai piedi. Fermata dai carabinieri di Luzzara intervenuti su richiesta dell’addetta alla reception che si era accorta del raid furtivo la donna è quindi stata denunciata. Con l’accusa di furto aggravato i carabinieri della stazione di Luzzara hanno infatti denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia una 50nne residente a Sant’Ilario d’Enza. La refurtiva costituita da costumi, teli mare, occhialini per piscina, prodotti e creme solari, capi d’abbigliamento, bottiglie di shampoo e altri effetti del valore di oltre 500 euro sono stati quindi recuperati dai carabinieri di Luzzara e restituiti ai derubati.Ad accorgersi del raid furtivo l’addetta alla reception che si avvedeva che il suo armadietto nei locali spogliatoi delle donne dipendenti dalla piscina era stato svuotato. Costumi, telo mare cosmetici ed altri effetti ma soprattutto le sua scarpe da tennis. Verificato l’accaduto la donna chiamava il 112 che inviava sul posto i carabinieri di Luzzara per gli accertamenti del caso. Durante l’intervento i militari su richiesta della derubata provvedevano a fermare una donna che risultava calzare le scarpe da tennis rubate all’addetta alla reception. In sua disponibilità un borsone non solo con tutta la refurtiva sottratta alla richiedente ma anche con altri costui, capi d’abbigliamento ed effetti vari trafugati dagli armadietti di altri dipendenti ivi compresi quelli riposti nei locali spogliatoi utilizzati dal personale maschile. Alla richiesta dei dovuti chiarimenti la donna, visibilmente imbarazzata, riferiva che era sua intenzione portare tutti i beni in suo possesso alla Croce Rossa affinchè fossero donati ai poveri. Una sorta di Robin Hood dei giorni nostri che, condotta in caserma, veniva quindi denunciata per furto aggravato. Tutta la refurtiva recuperata dai carabinieri di Luzzara veniva quindi restituita  ai derubati.


Novellara –FEDELI DEUBATI
Approfittando del fatto che i proprietari delle auto prese di mira erano intenti a pregare all’interno del Tempio Sikh di Novellara si è infilato nell’abitacolo di due autovettura in sosta nel parcheggio del Tempio impossessandosi in un caso di un portafoglio contenente documenti personali e danaro contate (200 euro e 300 sterline inglesi) e di un bancomat nell’altro. Due furti compiuti previa effrazione del finestrino della Mercedes da dove aveva rubato il portafoglio e attraverso la forzatura dello sportello della Fiat Punto da dove aveva rubato il bancomat. A tradirlo le telecamere di una vicina azienda i cui filmati visionati dai carabinieri di Novellara a cui i derubati hanno formalizzato le rispettive denunce hanno consentito non solo di immortalare il ladruncolo ma anche di riprendere la targa dell’auto a bordo della quale il topo d’auto era fuggito dopo i raid furtivi. Con l’accusa di furto aggravato i carabinieri della stazione di Novellara hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 60enne originario di Napoli e abitante a Carpi. Secondo la ricostruzione investigativa l’uomo, approfittando del fatto che i proprietari dei mezzi sebbene a distanza ravvicinata si trovavano all’interno del Tempio Sikh intenti a pregare, si è introdotto furtivamente nell’abitacolo delle due autovetture impossessandosi in una del portafoglio e nell’altra di un bancomat per poi dileguarsi. Ai derubati, al termine della preghiera, non è rimasto altro da fare che andare dai carabinieri della stazione di Novellara e denunciare i rispettivi furti. I militari di Novellara raccolte le denunce avviavano le indagini acquisendo i filmati di videosorveglianza di una vicina azienda. Grazie a quei filmati oltre a vedere l’effige del ladro i militari avevano modo di rilevare la targa del mezzo con cui lo stesso si dileguava dopo i furti. Dall’auto i militari risalivano quindi all’identificazione dell’odierno indagato nei cui confronti i militari acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di furto aggravato e continuato
per la cui ipotesi lo stesso veniva denunciato.


Montecchio Emilia – CASA FANTASMA IN AFITTO
Grazie a un noto sito di annunci affittava via internet per il periodo estivo appartamenti e case indipendenti nelle più belle località balneari tra cui la riviera romagnola. Una volta ricevuta la caparra, generalmente di 200 euro, il locatario non dava più notizie di se sparendo nel nulla. In questo modo un truffatore partenopeo ha raggirato decine di cittadini da tutte le parti d’Italia monetizzando caparre di 200 euro l’una per svariate migliaia di euro come accertato dai carabinieri di Montecchio Emilia, che hanno condotto le indagini. Con l’accusa di truffa i carabinieri della stazione di Montecchio Emilia hanno denunciato alla Procura reggiana un 26enne pregiudicato di Melito di Napoli. Tra le vittima del raggiro anche una 55enne abitante a Montecchio Emilia. I carabinieri della locale Stazione, a cui la donna ha formalizzato la denuncia, sono riusciti a risalire all'inserzionista che è stato denunciato. La tecnica usata era sempre la stessa: un annuncio trappola con importi per affitti di case al mare nelle più belle località della riviera romagnola nel periodo estivo a prezzi convenienti: nel caso in specie 500 euro per i mesi di giugno, luglio e agosto  in un’abitazione di Cervia. Ideale per le necessità della reggiana che si era fatta carico di condurre la ricerca della casa per conto del figlio e i suoi amici motivo per cui dopo la trattativa avviata telefonicamente la vittima versava la caparra ammontante a 200 euro. Versato il dovuto e non ricevendo più notizie la donna materializzato di essere rimasta vittima di una truffa, si rivolgeva ai carabinieri di Montecchio Emilia che grazie ad indagini telematiche sono risaliti all’odierno indagato scoprendo che la truffa alla malcapitata non era l’unica portata a compimento. 
L’analisi dell’estratto conto della carta prepagata del truffatore ha rivelato una serie innumerevole di versamenti di caparre che hanno portato la carta del truffatore ad avere un saldo di svariate migliaia di euro. Per i truffati, nel peggiore dei casi, l’amarezza di non aver potuto fare le ferie e la speranza, grazie alle risultanze investigative dei Carabinieri, di poter ottenere in sede processuale il giusto risarcimento. Per il truffatore napoletano invece la consapevolezza di vedere i carabinieri aver rivolto nei suoi confronti le dovute attenzioni investigative essendo intenzione dei militari ricostruire l’intero giro truffaldino del 26enne che si avvaleva della complicità di una donna, in corso di identificazione, che telefonicamente portava a compimento la trattativa sino al versamento della caparra dell’uomo che aveva curato l’inserzione-truffa.



17/08/2019

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Paolo Ruini
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