ALCUNE OPERAZIONI CONTRO LA CRIMINALITA'
ALBINEA - Dall’aumento esponenziale del consumo di stupefacenti nel comune di Albinea, nelle prime colline del reggiano, prende spunto l’attività investigativa dei carabinieri di Albinea che ha portato i militari a monitorare, con la dovuta discrezione, i consumatori del paese che a loro insaputa li hanno condotti fuori i confini comunali ed esattamente nel capoluogo reggiano dove si sviluppava l’illecita attività di spaccio. Qui i Carabinieri di Albinea venerdì pomeriggio hanno arrestato un giovane di Reggio Emilia sequestrandogli 4 sacchetti di marjuana e alcune dosi di hascisc per un peso complessivo di circa 4 etti di stupefacenti nonché il materiale propedeutico all’illecita attività di spaccio tra cui un bilancino di precisione, il cellulare e importanti appunti contabili che suffragherebbero l’illecita attività. Questa a grandi linee la premessa dei fatti che ha visto i carabinieri di Albinea arrestare con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un 22enne incensurato di Reggio Emilia ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana. Sabato mattina comparso davanti al Tribunale reggiano dopo la convalida è stato scarcerato con l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimore in attesa del processo fissato per questa mattina. Nessuna particolare attività investigativa di natura tecnica si è resa necessaria (contrariamente a quanto di solito accade per contrastare lo spaccio di stupefacenti), in quanto alla base dell’operazione vi sono state “semplici” constatazioni rilevate dai carabinieri nel corso dell’attività di controllo del territorio. Nelle scorse settimane infatti i militari verificando un aumento di consumo di droghe in paese hanno svolto un’attenta ma discreta “vigilanza” su alcuni assuntori del paese soliti “migrare” in altri comuni che sono stati pedinati. Questa attività ha portato i Carabinieri di Albine ad attenzionare un 22enne di Reggio Emilia che venerdì pomeriggio è stato “visitato” dai militari che hanno dato corso ad una perquisizione domiciliare. Alla vista dei carabinieri il giovane si è mostrato molto collaborativo consegnando 4 sacchetti di cellophane contenenti 70 grammi circa l’una di marjuana sequestrati unitamente ad altri 50 grammi di marjuana, una quindicina di grammi di hascisc, l’armamentario propedeutico all’illecita attività e appunti contabili con nomi affiancati a importi. Dall’abitazione del 22enne alla caserma dei Carabinieri il passo è stato breve e dove il giovane reggiano venivano arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.


REGGIO EMILIA-   I carabinieri lo cercavano per arrestarlo in quanto aveva violato il divieto di dimora nella provincia di Reggio Emilia che il tribunale di Reggio Emilia gli aveva imposto alla fine dello scorso mese di agosto quando era stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. L’hanno trovato l’altra sera in un bar della città dove i carabinieri dell’aliquota operativa hanno scoperto che l’uomo continuava ad esercitare l’illecita attività di spaccio. In suo disponibilità infatti i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Reggio Emilia hanno trovato alcune dosi di cocaina pronte alo spaccio e oltre 400 euro ritenuti provento dell’illecita attiv8ità considerato che il diretto interessato oltre che nullafacente e un clandestino e quindi privo di un reddito regolare. Per questo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti i carabinieri reggiani hanno arrestato il 33enne Lassan NASR cittadino tunisino clandestinamente presente nel territorio italiano, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana. A lui i militari hanno sequestrato 4 dosi di cocaina già confezionate e pronte allo spaccio nonché 460 euro ritenuti provento dell’illecita attività. L’altra sera i carabinieri del nucleo operativo dovendo procedere all’esecuzione dell’ordinanza di   sostituzione della misura del divieto di dimora, con la misura della custodia cautelare in carcere, a carico del 33enne si ponevano alla sua ricerca localizzandolo all’interno di un bar in prossimità del centro intento a consumare una bevanda in totale spregio del provvedimento che imponeva a lui il divieto di dimora a Reggio Emilia. Condotto in caserma veniva arrestato in esecuzione del citato provvedimento cautelare. Tuttavia durante l’espletamento delle formalità di rito insospettiti dal fatto che il 33enne chiedeva insistentemente   di poter andare in bagno, mostrando un forte nervosismo i militari nell’ipotesi, poi rivelatasi fondata, che la stessa nascondesse qualcosa che intendeva gettare in bagno lo perquisivano trovandogli 4 dosi di cocaina termosaldate e pronte allo spaccio che venivano sequestrate unitamente ai 460 euro già trovati in sua disponibilità e a questo punto ricondotti all’illecita attività di spaccio. Alla luce di quanto accertato l’uomo veniva arrestato anche per il reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Questa mattina comparirà davanti al Tribunale di Reggio Emilia.

SAN POLO - Si trovava all’esterno di un locale quando è stata avvicinata da un ragazzo che le ha strappato l’iphone 6 che la studentessa 16enne teneva in mano. La ragazzina ha cercato di rincorrere il ladro che tuttavia è riuscito a fuggire. Tre mesi di serrate indagini hanno permesso ai carabinieri di San Polo d’Enza, grazie al continuo e costante monitoraggio della rete reso possibile con mirate attività tecniche, non solo di recuperare il costoso smartphone ma di risalire all’intera filiera dei responsabili: lo scippatore che l’aveva usato per un mese prima di venderlo e altri 2 ragazzi che l’hanno acquistato. Con l’accusa di furto aggravato i carabinieri di san Polo d’Enza hanno denunciato un 19enne di Parma mentre altri 2 ventenni, uno abitante a Montechiarugolo (PR) e l’altro a Parma, sono accusati di ricettazione. Era la notte del 24 marzo scorso quando una ragazza che si trovava all’esterno di un locale di Gattatico, veniva avvicinata da uno sconosciuto che le strappava dalle mani il costoso smartphone. La vittima, che invano aveva cercato di raggiungere il ladro, si è quindi rivolta ai carabinieri di San Polo d’Enza denunciando l’accaduto,. I militari hanno subito avviato mirate indagini tecniche che hanno consentito di accertare che subito dopo il furto il telefono era stato utilizzato da una simcard intestata a un 19enne di Parma che l’ha avuto in uso per un mese prima di passarlo ad altro giovane 20enne di Montechiarugolo che l’ha tenuto per un altro mese prima di venderlo ad altro 20enne di Parma nella cui disponibilità l’altra mattina è stato trovato dai carabinieri di San polo d’Enza che l’hanno sequestrato per restituirlo alla derubata. Per identificare gli odierni indagati i carabinieri sono ricorsi alla tecnologia. I rispettivi numeri di telefono che utilizzavano sono risultati essere associati a un volto immortalato sui rispettivi profili o whatsapp. L’incrocio tra i volti reperiti su whatsapp i relativi profili facebook dei tre indagati hanno portato i carabinieri sampolesi a rivolgere le attenzioni investigative nei confronti degli odierni indagati a carico dei quali nel proseguo delle indagini sono stati acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità l’ultimo dei quali il rinvenimento dello smartphone scippato in disponibilità dell’ultimo utilizzatore. I tre sono stati denunciati.



30/09/2016

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Paolo Ruini
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