FIORANO SU CANALE CINQUE
FIORANO - Mercoledì 16 novembre 2016, alle ore 11, all’interno del programma Forum su Canale 5, verrà trasmesso un servizio realizzato sabato scorso a Fiorano Modenese, sotto al murale che lo ricorda, per ricordare Gianni Franchini, morto un anno fa e l’esperienza di inserimento nella comunità che lo ha adottato e per tutta la vita gli ha voluto bene.

Il 23 novembre 2016 ricorrerà infatti il primo anniversario della scomparsa di Gianni Franchini, figlio, fratello e amico di tutti i Fioranesi. Nato il 13 marzo 1950 a Modena, era arrivato in paese da San Giovanni Persiceto il 6 ottobre 1977, ospitato dal comune prima nella casa di Via Cameazzo, nell’ambito di un progetto di reinserimento sociale perfettamente riuscito, tanto che non è più ripartito, abitando poi in Via Santa Caterina da Siena e infine presso la Casa protetta Coccapani, Lo ricordiamo grazie al murale realizzato sul fronte meridionale del Teatro Astoria, visibile da Via Vittorio Veneto.

Ruggero Cavani, durante la cerimonia funebre, aveva ricordato così Gianni: “Era il novembre del 1977, 38 anni fa, quando ti abbiamo conosciuto: la tua simpatia, il tuo carattere gioviale, la tua tenerezza e il tuo cuore grande e generoso ti hanno contraddistinto in tutti questi anni. Ricordiamo brevemente le tappe della tua presenza a Fiorano: già nei primi anni 80 il tuo lavoro all’Officina Meccanica Sassolese, la tua attività presso la Cooperativa Alecrim, il volontariato al cimitero a fianco di ‘Colli’, il servizio di accompagnatore di ammalati e disabili con l’Unitalsi, l’attività di cameriere alle feste organizzate in paese: da quelle dei Partiti, della Parrocchia, dell’Avf, dell’AC Fiorano, della Libertas e da altre ancora.

Ne hai fatti di chilometri in bicicletta… sei entrato nelle case di tantissimi fioranesi, hai conosciuto una infinità di persone, sei entrato nel cuore di tanta gente.
Noi tanti ‘ragacin’ ti abbiamo voluto bene e tu hai voluto bene a Fiorano e alla sua gente.

Sì, la tua bicicletta, le tue tante biciclette.

Ci siamo domandati come facessero a portarti in giro per quei tanti chilometri ogni giorno, erano davvero robuste. Poi le penne variopinte erano una tua ossessione, perché sentivi forte il desiderio di fare e regalare fantastici e coloratissimi disegni. E cosa dire dei cappelli: quello del vigile, quello con la stella rossa al centro della visiera, quello del marinaio che portavi alla Baciccia, quello del cow boy.Non possiamo dimenticare i tuoi tanti costumi, su tutti quello del Principe Azzurro e quelli di Babbo Natale. Ma un ricordo speciale lo voglio riservare alla fisarmonica e all’indimenticabile chitarra. Sì, la chitarra tua compagna inseparabile. Finché le forze te lo hanno permesso hai fatto a tanti, a partire dai bambini fino alle nonne, bellissime serenate”.


14/11/2016

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Paolo Ruini
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