BOLLETTINO DI CRONACA NERA
REGGIO EMILIA -FURTO IN AZIENDA
Poco prima dell’una del 22 gennaio 2017 i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Reggio Emilia, su input della centrale operativa del comando provinciale reggiano allertata da un passante intervenivano in via Mote Cusna del comune di Reggio Emilia curando l’intervento pertinente un sopralluogo di furto all’interno di un’azienda specializzata nella consulenza, produzione e commercializzazione di ausili per diversamente abili. Sul posto gli operanti avevano modo di accertare che ignoti ladri, poco prima, dopo aver sfondato con un tombino la vetrata dell’attività si introducevano all'interno dei locali che ospitano l’azienda da dove asportavano, stando ai primi controlli in corso di esatto inventario, circa 200 euro dal fondo cassa e vario materiale sanitario in corso di inventario. I danni cagionati per la perpetrazione del furto e per la refurtiva sottratta sono in corso di esatta quantificazione. Sulla vicenda i Carabinieri reggiani hanno avviato le indagini in ordine al reato di furto aggravato a carico di ignoti.

MONTECCHIO EMILIA -VENDONO MOTO VIRTUALE ON LINE L’inserzionista curava la pubblicazione degli annunci esca su noti siti internet di annunci, il telefonista portava avanti la trattativa e la cassiera, intestataria della postepay dove finivano i soldi, incassava i soldi delle “vendite fantasma” di moto d’epoca fantasma. In questo modo il terzetto di filibustieri dalla provincia di Foggia   hanno raggirato anche un reggiano che ha risposto all’annuncio concernente la vendita di un motociclo d’epoca, una Vespa Primavera 125 della piaggio risalente al 1975, che ha pagato circa 2.000 versando l’intero corrispettivo senza vedersi consegnare il motociclo in quanto i tre furbastri truffatori incassato il danaro hanno bidonato l'acquirente non consegnando quanto acquistato e sparendo nel nulla. Per questo i carabinieri della stazione di Montecchio Emilia, a cui l'operaio reggiano ha sporto denuncia, a conclusione di mirate indagini telematiche, hanno denunciato per concorso in truffa alla Procura reggiana due uomini ed una donna abitanti a Cerignola, in provincia di Foggia. Si tratta di un 20enne risultato l’autore dell’inserzione, una 36enne intestataria della postepay dove sono finiti i soldi e il 33enne che telefonicamente ha portato a termine la “vendita”. Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata da un operaio 28enne reggiano che aveva acquistato su un noto sito internet di annunci una Vespa Primavera 125 del 1975. Dopo aver contattato telefonicamente l’utenza indicata nell’annuncio parlava con uomo riuscendo a concludere l’acquisto per l’importo di 1.815,00 euro che versava secondo quanto pattuito sulla postepay indicatagli dal venditore. All’accredito dell’importo non è però corrisposta la consegna della moto d’epoca in quanto il venditore e i suoi complici sparivano nel nulla bidonando il malcapitato reggiano. Materializzato di essere rimasto vittima di una truffa l'uomo si presentava ai carabinieri di Montecchio Emilia formalizzando la denuncia per truffa. Dopo una serie di riscontri tra l’account di posta elettronica, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio trappola, la postepay dove erano stati versati i soldi e l’utenza telefonica con cui veniva concordata la vendita i Carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sugli odierni indagati nei cui confronti venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa in concorso per la cui ipotesi di reato venivano denunciati.

BORRETTO - FINGE IL FURTO DEL TRATTORE
Voleva tornare in possesso del trattore di famiglia e pur essendo a conoscenza che il papà prima di morire l’aveva regolarmente venduto, ha trovato un escamotage particolare per tornare in possesso del trattore. Ha pensato di denunciarne il furto in modo tale che quando sarebbe stato trovato gli sarebbe stato restituito disinteressandosi del fatto che poteva inguaiare per ricettazione colui che lo utilizzava lecitamente. Gli è andata male: i carabinieri della stazione di Boretto che hanno rinvenuto il trattore denunciato rubato in disponibilità di un borettese hanno verificato che l’utilizzatore lo possedeva regolarmente in virtu’ del regolare acquisto fatto da un agricoltore mantovano poi deceduto. Le indagini hanno quindi rivelato che il figlio dell’agricoltore mantovano ne aveva falsamente denunciato il furto con il fine di tornarne in possesso. Con l’accusa di simulazione di reato i carabinieri della stazione di Boretto hanno denunciato alla Procura reggiana un 50enne agricoltore mantovano. Dal suo canto quest’ultimo probabilmente pensava di espletare una mera formalità congedandosi dai carabinieri con estrema tranquillità dopo aver denunciato il furto di un trattore agricolo sottrattogli dall’azienda di famiglia, invece successivamente, a distanza di qualche giorno, si è ritrovato negli uffici della stazione carabinieri di Boretto che hanno scoperto la verità. Nel giro di pochi l’agricoltore si e’ ritrovato da vittima di un furto a indagato per simulazione di reato in quanto i fatti cosi come da lui esposti in denuncia non sono risultati corrispondere al vero: circostanza questa che al culmine dei fatti ha visto l’uomo finire nei guai. I carabinieri di Boretto infatti che avevano rinvenuto il trattore denunciato rubato in disponibilità di un commerciante del paese hanno scoperto la completa buona fede di quest’ultimo che l’aveva regolarmente acquistato dal proprietario poi deceduto. Il figlio pur sapendo della vendita alla morte del padre ha cercato di tornare in possesso del trattore come? Denunciandone il furto convinto che quando sarebbe stato ritrovato gli sarebbe stato restituito. Non ha però considerato che a ogni fatto – reato seguono le indagini e da qui la scoperta di vedersi indagato per simulazione di reato.





23/01/2017

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Paolo Ruini
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