NON TROVANO LA CASA ERA UN FANTASMA-TRUFFA
BORETTO   Ha preso in affitto un appartamento a Riccione, sulla riviera ligure, pattuendo 450 euro per la settimana di ferragosto versando 150 euro quale caparra per bloccare la casa. Il primo giorno di ferie si è reso conto che quella 'location' esisteva solo nella foto di un sito di annunci e ha capito di essere stato truffato: recatosi all’appuntamento a Riccione per ritirare le chiavi di casa, non ha trovato il locatario ma un’altra famiglia che come lui era stata truffata. La vittima, un 45enne di Boretto (Reggio Emilia), e’ quindi rientrato a casa e, materializzato di essere stato truffato, si è presentato ai carabinieri di Boretto che al termine di indagini telematiche sull'annuncio-trappola sono risaliti al truffatore. Con l’accusa di truffa i carabinieri di Boretto hanno denunciato alla Procura reggiana   hanno denunciato un 48enne catanese con a carico precedenti specifici in materia di “affitti fantasma”. Secondo la ricostruzione investigative dei carabinieri la vittima, dopo aver visto su un noto siti di annunci la possibilità di locare per la settimana dio ferragosto dello scorso anno un appartamento a Riccione, contattava, prima via mail e poi per whatsapp, l’inserzionista pattuendo il costo in 450 euro e versando per bloccare la casa, dopo aver ricevuto via mail le foto, 150 euro di caparra fatta confluire tramite bonifico bancario. .   per 450 euro lai ferragosto to internet “Subito.it” un annuncio relativo ad un appartamento in locazione sito nel comune di Riccione (RN) in via Damiano Chiesa nr. 14. Il 13 agosto dopo aver caricato in macchina le valigie andava con la famiglia a Riccione nel luogo convenuto con il locatario per il ritiro delle chiavi di casa. Qui si accorgeva di essere stato truffato in quanto sul posto dell’appuntamento non solo non vi era il proprietario della casa che aveva dato buca ma era presente un’altra famiglia che attendeva la stessa persona per il medesimo appartamento. A seguito di uno scambio di informazioni tra loro si accorgevano che il numero di telefono dell’inserzionista era lo stesso trovando le conferme che entrambi erano stati truffati.



25/02/2017

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Paolo Ruini
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