BOLLETTINO DI CRONA NERA DEL FINE SETTIMANA
REGGIO EMILIA - RIPULISCE LE AZIENDE DOVE LAVORA Da qualche mese un'azienda logistica di Reggio Emilia registrava anomali ammanchi dal magazzino merci: a “ripulirlo” l'addetto alle pulizie come hanno rivelato le indagini dei carabinieri della stazione di Corso Cairoli che, confortate anche dal sistema di videosorveglianza aziendale, hanno ricostruito le condotte delittuose dell'infedele dipendente. Con l'accusa di furto aggravato e continuato i carabinieri della stazione di Reggio Emilia Principale hanno arrestato un cittadino moldavo 47enne abitante a Reggio Emilia, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta. E’ stato fermato sabato mattina dai carabinieri con un centinaio di scatolette di tonno, appena rubate dall’azienda, che occultava nell’autovettura di sua proprietà. Ad attivare i carabinieri della stazione di Corso Cairoli è stato il legale rappresentante di un’azienda leader nel settore della logistica con sede operativa anche a Reggio Emilia. Nel dettaglio la prima attivazione dei carabinieri risale alla metà del mese di gennaio scorso quando, a seguito di una serie di verifiche contabili, i vertici aziendali avevano riscontrato ammanchi di prodotti alimentari e nello specifico centinaia di scatolette di tonno Rio Mare del valore complessivo di oltre 5.000 euro. Furti compiuti da almeno il mese di novembre dello scorso anno in maniera misteriosa giacché tutte le porte di accesso ai locali risultavano integre e regolarmente allarmate. Un bel rompicapo che, alla fine dello scorso mese, veniva chiarito dal sistema di videosorveglianza aziendale che immortalava l’autore dei furti di scatolette di tonno risultato essere un dipendente, ovvero l’addetto alle pulizie assunto dall’azienda nell’estate del 2010. A cogliere con le mani nel sacco il dipendente infedele ci hanno poi pensato i carabinieri della stazione di Corso Cairoli che, ieri mattina, al culmine di un servizio di osservazione fermavano l’uomo mentre con l’auto, al termine del turno di lavoro, stava rientrando a casa. Dopo averlo identificato procedevano a perquisire l’autovettura che conduceva rivenendo nel bagagliaio due cartoni con un centinaio di scatolette di “Tonno Rio Mare” all’olio di oliva, appena sottratte dal magazzino aziendale. La successiva perquisizione domiciliare portava al rinvenimento di un’ulteriore decina di scatolette di tonno provento di altro furto compiuto nella stessa azienda. Alla luce della flagranza di reato di furto aggravato l’uomo veniva arrestato e ristretto a disposizione della Procura reggiana. Le indagini ora proseguono: è intenzione dei carabinieri risalire all’intera filiera del malaffare. Chi riciclava il tonno rubato? I carabinieri non escludono che l’uomo, date le quantità sottratte nel tempo, potesse piazzarle a qualche ristoratore o commerciante compiacente essendo improbabile o quantomeno inverosimile un consumo familiare di una tale quantità di scatolette di tonno.

SANT'ILARIO D'ENZA PRESO LADRO DI TELEFONINI
. Le sue “prede” preferite erano le persone intente a giocare alle slot: le avvicinava riuscendo a sfilare lo smartphone che generalmente i derubati custodivano nelle tasche delle giacche che indossavano o meglio ancora per il ladro che posavano sugli sgabelli. A scoprirlo i carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza che, forti anche delle immagini registrate in una sala giochi di un bar del paese dove il ladro agiva, con l’accusa di furto aggravato e continuato hanno denunciato alla Procura reggiana un 35enne partenopeo domiciliato a Sant’Ilario d’Enza. Durante la perquisizione eseguita all’interno della sa abitazione, in un apposito sottofondo ricavato in una valigia , i carabinieri hanno rinvenuto una decina di smartphone rubati. L’indagine ha preso il via a seguito della denuncia di furto presentata da un 50enne di Sant’Ilario d’Enza derubato del proprio smartphone mentre era intento a giocare a videopoker in un bar del paese. Acquisita la denuncia i carabinieri avviavano le indagini partendo dall’estrapolazione delle immagini del circuito di videosorveglianza del bar, la cui visione oltre a consentire di riconoscere il ladro, identificato per il predetto 35enne partenopeo noto agli stessi carabinieri per i suoi “trascorsi”, permetteva di verificare il modus operandi che vedeva il ladro:
·           effettuare una prima ricognizione con dei “calcetti” diretti alle tasche del giubbino della vittima al solo fine di capire la presenza di oggetti all’interno;
·           tastare con le mani, in una seconda fase, la tasca risultata al primo controllo piena senza tuttavia prendere niente in quanto accortosi della telecamera;
·           dopo alcuni minuti passava alla terza fase di manomisisone delle telecamere (operazione a suan insaputa non riuscita in quanto il raggio di ripresa continuava a riprenderlo);
·           passare alla quarta fase rubando dalla tasca della giacca lo smartphone, ottenuto il quale usciva fuggendo.
Acquisiti tali elementi e identificato senza alcun dubbio l’autore del furto i carabinieri di Sant’Ilario d’Enza l’altra sera avendolo localizzato in paese, lo fermavano sottoponendolo a mirati controlli: in sua disponibilità i carabinieri trovavano una smartphone rubato con la stessa tecnica il 26 dicembre scorso dall’interno di un bar di Napoli. Dalla strada all’anitazione del 35enne il passo è stato breve e dove i carabinieri di Sant’Ilario d’Enza davano corso a una perquisizione domiciliare che portava al rinvenimento di una decina di smartphone abilmente nascosti nel doppio fondo di una valigia. Tra i cellulari, tutti risultati rubati, i carabinieri rinvenivano anche quello rubato al 50enne reggiano inento a giocare alle slot in un bar del paese. Acquisiti i dovuti elementi di responsabilità l’uomo veniva denunciato per furto aggravato e continuato.

REGGIO EMILIA . NON RISPETTA L'OBBLIGO DI FIRMA Arrestato lo scorso 15 gennaio per una sanguinosa rissa verificatasi nella centralissima via Emilia San Pietro, sotto gli occhi attoniti delle persone che affollavano il centro per lo shopping in saldi del fine settimana, dopo la convalida dell’arresto aveva ottenuto l’obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri. Una misura cautelare che il 38enne Alessandro PALLADINO, d’origine partenopea abitante in città, ha disatteso piu’ volte omettendo di presentarsi ai carabinieri. Alla luce di tale condotta i militari della stazione di Corso Cairoli hanno relazionato la Procura reggiana che ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Reggio Emilia l’aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari in sostituzione di quella in atto dell’obbligo di firma. Ricevuto il provvedimento i carabinieri della stazione di Corso Cairoli vi davano esecuzione traendo in arresto il 38enne che, al termine elle formalità di rito, veniva ristretto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. Il 38enne la sera del 15 gennaio scorso, per futili motivi, venne alle mani con due reggiani di 44 e 52 anni lungo via Emilia San Pietro di Reggio Emilia. Calci, pugni, bottigliate e colpi di stampella (sottratta proprio dal 38enne a un passante) sino all’arrivo di alcune pattuglie dei carabinieri di Reggio Emilia che sono intervenuti bloccando, con non poca fatica, i tre uomini. Quando i militari sono intervenuti, a seguito di decine di telefonate giunte al 112,   i due reggiani prendevano a calci e pugni il 38enne napoletano che a sua volta armato di una stampella colpiva i due rivali. I tre erano stati arrestati per rissa aggravata. Ora il 38enne, che ha violato in maniera reiterata l’obbligo di presentazione ai carabinieri, che beneficava in sostituzione della carcerazione cautelare, per la sua condotta è stato arrestato dai carabinieri che hanno dato esecuzione al provvedimento degli arresti domiciliari in sostituzione dell’obbligo di firma che il 38emme non ha rispettato per doversi giorni.
 


28/02/2017

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Paolo Ruini
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