MARITO E MOGLIE SPACCIAVANO: PRESI
REGGIO EMILIA -   Un’apparente normale famiglia composta da marito, moglie e due figli minori, che per contro in un’abitazione del centro storico di Reggio Emilia, dove vivevano, gestivano un attività di spaccio in grade stile che probabilmente, stando all’ingente quantitativo di droga sequestrato dai carabinieri, li vedeva soddisfare le richieste di numerosi consumatori. Questa la sintesi dell’attività condotta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Reggio Emilia che ieri sera, con l’accusa di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato una casalinga 42enne e il marito 36enne, entrambi incensurati. Ai due i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Reggio Emilia hanno sequestrato 5,5 Kg di marjuana, una decina di telefoni cellulari probabilmente utilizzati per i contatti con i clienti, materiale per il confezionamento e la pesatura tra cui un bilancino di precisione e circa 400 euro ritenuti provento dell’illecita attività. Due arresti nati quasi per caso se si considera che l’attività trova origine da un servizio finalizzato alla prevenzione dei furti, in esponenziale aumento, nell’area della stazione Mediopadana, di Reggio Emilia. I tale contesto nel corso dei controlli ai carabinieri è parsa sospetta la condotta di una donna di colore con in spalle un neonato e un trolley tra le mani, che alla vista dei carabinieri cercava di allontanarsi. Fermata per un normale controllo la donna esternava contrarietà e preoccupazione ingiustificata tanto che i carabinieri terminate le procedure di identificazione approfondivano i controlli culminati con i rinvenimento nel trolley in suo possesso di oltre 5 chili di marjuana. Dalla stazione alla caserma il passo è stato breve e da dove poi carabinieri si recavano nella sua abitazione in centro storico dove veniva rintracciato il marito ed altro figlio minore. La perquisizione in casa della coppia di cittadini nigeriani, portava al rinvenimento di ulteriore 300 grammi di marjuana, una decina di cellulari e materiale per la pesatura e confezionamento. Alla luce di quanto emerso i due insospettabili, in quanto incensurati, coniugi venivano arrestati con l’accusa di concorso detenzione ai fini di spacci di stupefacenti. Al termine delle formalità di rito i due sono stati ristretti a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta.


04/05/2017

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Paolo Ruini
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