APPROVATO IL BILANCIO DEL CREDITO COOPERATIVO
SCANDIANO - I Soci del Credito Cooperativo Reggiano, giunti numerosi presso il Palazzetto dello sport di Scandiano domenica 7 maggio, hanno approvato il Bilancio dell’Esercizio 2016 e deliberato all’unanimità l’adesione della banca al Gruppo Cassa Centrale Banca S.p.A. con sede a Trento.
Scegliendo Cassa Centrale Banca, il Credito Cooperativo Reggiano prosegue lungo un percorso già tracciato, confermato dalla condivisione progettuale e dalla stretta collaborazione strategica e operativa col Gruppo CCB, già da lunga data partner in prodotti e servizi.
Attraverso l’adesione a Cassa Centrale Banca, CCR sceglie di rimanere fedele a se stessa e mira ad accrescere la sua centralità quale unica banca locale del territorio reggiano.
Una banca solida ed autonoma, inserita in una struttura ancor più coesa ed efficiente grazie alle evidenti economie di scala ed opportunità connaturate nella scelta di aderire ad un grande Gruppo Bancario Nazionale.
“Il rapporto con CCB   è forte e di reciproca stima e fiducia. La nostra banca, già oggi, realizza con Cassa Centrale Banca l’80% di tutte le sue attività, configurando la scelta nel solco della continuità e della affidabilità operativa. Cassa Centrale Banca ha presentato un progetto industriale innovativo ed adeguato ad interpretare la nostra visione strategica e il nostro modo di essere vicini al territorio. La partenza della piena operatività del gruppo sarà il 1 luglio 2018. Cassa Centrale Banca avrà un patrimonio di 1 miliardo di euro che con tutte le adesioni sarà sicuramente superiore, ed un capitale libero per il rischio superiore ai 700 milioni di euro. Una volta terminate tutte le adesioni da parte delle BCC italiane, le prime evidenze numeriche ci dicono che la nostra banca diventa socia di un Gruppo Bancario con un CET1 ratio, primario indicatore di solidità, del 16,3%, il più alto in Italia tra i Gruppi Bancari, e sarà il 7° gruppo bancario italiano per attivi, posizionandosi appena la di sotto del Gruppo BNL-Paribas e al di sopra del gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna e del Credito Emiliano. La solidità, l’efficienza e la capacità di generare reddito saranno quindi declinazione di tale dimensione. Nel rispetto di ben definiti indicatori di sana e prudente gestione, alle singole BCC socie verrà garantita un’autonomia idonea al presidio del loro territorio di riferimento. Questo permetterà alla nostra banca e ai suoi soci di coniugare l’anima generatrice di banca cooperativa del territorio, davvero vicina ai bisogni delle famiglie, delle piccole e medie imprese locali con le regole ferree e i requisiti economici e patrimoniali richiesti dalla Banca Centrale Europea. Stiamo quindi attraversando una fase storica di autentica evoluzione strutturale e di mentalità strategica, unica nel suo genere, che dovrà essere colta in ogni ambito per far si che la nostra banca sia esempio e modello di banca del territorio a dimensione europea”
I risultati della gestione, esposti dal Direttore Generale Pierluigi Ganapini, evidenziano una raccolta diretta pari a 401,2 milioni (+4,74%), una raccolta indiretta pari a 163,2 milioni (+8,17%) per una raccolta totale da clientela di 564,4 milioni (+4,74%), mentre gli impieghi lordi alla clientela si sono attestati ad euro 358,2 milioni (+2,99%). In aumento anche il capitale sociale pari a 30,4 milioni (+1,16%), accompagnato dalla crescita costante del numero dei Soci, giunti a quota 7.819 a fine 2016 (+243), a testimonianza della fiducia riposta nella Banca.
Il rapporto sofferenze lorde/impieghi lordi è pari al 9,88% con una copertura delle sofferenze pari al 57,37%, mentre la copertura totale sui crediti non performing è salita al 45,41% con un incremento di oltre 3,8 punti percentuali rispetto allo scorso anno.
L’esercizio si è chiuso con un utile pari ad euro 94.332,   dovuto ai maggiori accantonamenti sul credito in un’ottica di una sempre più attenta e prudente valorizzazione degli attivi.
Il Patrimonio netto a fine 2016 risulta pari a 36,6 milioni, mentre i coefficienti di vigilanza evidenziano un CET1 pari a 12,60% e un Total Capital Ratio pari a 12,60%, confermando l’adeguatezza degli indici patrimoniali.

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08/05/2017

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Paolo Ruini
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