BOLLETTINA DI CRONACA NERA DI MEZZA SETTIMANA
REGGIO EMILIA - RITROVATE DUE BICICLETTE RUBATE Da una parte il derubato che in lacrime per la gioia tornava in possesso delle sue due bici da corsa del controvalore di 5.000 euro che ignoti ladri gli avevano rubato dai garage della sua abitazione la notte del 5 giugno. Dall’altra due minorenni fermati in sella alle due biciclette rubate, uno dei quali non ha esitato ad aggredire i carabinieri con l’intento di assicurarsi la fuga. Con l’accusa di concorso in ricettazione e, per il più grande, anche quella di resistenza a pubblico ufficiale, i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Reggio Emilia hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna un 17enne e un 15enne abitanti a Reggio Emilia. A loro i carabinieri hanno sequestrato due costose bici da corsa, del valore di 5.000 euro, rubate la notte del 5 giugno dai garage di un’abitazione di Reggio Emilia ai danni di un artigiano 65enne reggiano. L’origine dei fatti l’altra sera quando in Via Melato i carabinieri notavano due ragazzini in sella a due costose biciclette da corsa. Una circostanza questa che insospettiva gli operanti che optavano per approfondire i controlli. Uno dei due ragazzini, poi identificato nel 17enne, al fine di assicurarsi la fuga aggrediva i carabinieri cagionando a un militare lesioni guaribili in 10 giorni. Seppur a fatica i due minori venivano comunque bloccati e condotti in caserma dove i successivi accertamenti consentivano di ricondurre la provenienza furtiva delle due biciclette rubate per l’appunto da un garage di una privata abitazione del capoluogo reggiano. In attesa di essere restituite al derubato, che appresa la notizia del ritrovamento si lasciava andare a un pianto di gioia, le biciclette venivano sequestrate mentre i due minori venivano denunciati in ordine ai citati riferimenti normativi violati.

MONTECCHIO EMILIA - SCIPPA LA NONNINA
Ha avvicinato una donna anziana strappandole con violenza dal collo il collier che la vittima indossava. E’ quindi fuggito balzando a bordo di un’auto alla cui guida c’era un complice che lo attendeva. Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Montecchio Emilia, grazie anche alla ferrea memoria dell’anziana derubata, hanno portato all’identificazione del giovane. Con l’accusa di furto con strappo i carabinieri della stazione di Montecchio Emilia hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 25enne abitante a Montechiarugolo, a carico del quale i carabinieri di Montecchio Emilia hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità. Proseguono le attività di indagine per giungere all’individuazione del complice che alla guida di un utilitaria ha assicurato la fuga dell’odierno indagato. E’ accaduto la mattina del 30 maggio scorso in via Saragat del comune di Montecchio Emilia. La vittima, una donna di 81 anni, percorreva a piedi via Saragat quando è stata avvicinata da uno sconosciuto che le strappava dal collo il collier con crocefisso. Quindi la fuga a bordo di un’utilitaria scura condotta da un complice a bordo del quale il malvivente si dileguava. L’allarme al 112 dei carabinieri reggiani, veniva immediatamente girato ai militari di Montecchio Emilia che intervenivano sul posto avviando le indagini. Acquisita la descrizione del responsabile i carabinieri indirizzavano le attenzioni investigative nei confronti di un giovane 25enne abitante a Montechiarugolo, in provincia di Parma, con precedenti per reati specifici. In particolare il giovane, corrispondente peraltro alla dettagliata descrizione fornita dalla vittima, nell’ultimo periodo era stato notato a Montecchio Emilia dagli stessi carabinieri che l’avevano notato nei pressi del Sert del paese ubicato proprio in via Saragat dove la donna era stata scippata. I riscontri investigativi sulla responsabilità del 25enne giungevano proprio dalla vittima che sottoposta ad una seduta di individuazione fotografica riconosceva senza ombra di dubbio nell’odierno indagato il responsabile dello scippo che aveva subito. Alla luce di quanto accertato il 25enne veniva denunciato dai carabinieri di Montecchio Emilia con l’accusa di furto con strappo. Le indagini ora proseguono con il fine di identificare il complice chiamato a rispondere di concorso nello scippo.

POVIGLIO TRUFFA VIA INTERNET DELLA CONSOLLE L’inserzionista curava la pubblicazione degli annunci esca su noti siti internet di annunci portando avanti via WhatsApp la trattativa mentre la cassiera, intestataria della postepay dove finivano i soldi, incassava il danaro delle “vendite fantasma” di play station. In questo modo il duetto di filibustieri dalla provincia di Crotone hanno raggirato anche un reggiano che ha risposto all’annuncio concernente la vendita di una play station, che ha pagato 200 euro versando l’intero corrispettivo senza vedersi consegnare la consolle in quanto i due furbastri truffatori incassato il danaro hanno bidonato l'acquirente non consegnando quanto acquistato e sparendo nel nulla. Per questo i carabinieri della stazione di Poviglio, a cui l'operaio reggiano ha sporto denuncia, a conclusione di mirate indagini telematiche, hanno denunciato per concorso in truffa alla Procura reggiana un uomo ed una donna abitanti a Crotone. Si tratta di un 20enne risultato l’autore dell’inserzione e colui che ha portato avanti la trattativa e una 23enne intestataria della postepay dove sono finiti i soldi. Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata da un operaio 27enne reggiano che aveva acquistato su un noto sito internet di annunci una play station. Dopo aver intavolato via WhatsApp la trattativa riusciva a concludere l’acquisto della consolle per un importo di 200 euro che versava secondo quanto pattuito sulla postepay indicatagli dal venditore. All’accredito dell’importo non è però corrisposta la consegna della consolle in quanto il venditore spariva nel nulla bidonando il malcapitato reggiano. Materializzato di essere rimasto vittima di una truffa l'uomo si presentava ai carabinieri di Poviglio formalizzando la denuncia per truffa. Dopo una serie di riscontri tra l’account di posta elettronica, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio trappola, la postepay dove erano stati versati i soldi e l’utenza telefonica con cui veniva concordata la vendita i Carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sugli odierni indagati nei cui confronti venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa in concorso per la cui ipotesi di reato venivano denunciati.




08/06/2017

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Paolo Ruini
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