TRUFFATORE INTERNAUTA SCOPERTO DAI CARABINIERI
San Polo d’Enza. Si insidia nei sita di compravendita online più cliccati vendendo di tutto (play station, aspirapolveri, accessori per macchine fotografiche, consolle PS4, qualsiasi modello di smartphone etcc). Beni che ovviamente una volta incassata la caparre e spesso l’intero importo non spedisce. Quando viene chiamato sulla sua utenza cellulare dal compratore raggirato prende tempo scaricando la responsabilità al corriere che riferisce di aver denunciato. Insomma un vero e proprio “boss” del raggiro il 30enne tarantino denunciato alla Procura di Reggio Emilia dai Carabinieri di San Polo d’Enza per l’ennesima truffa compiuta questa volta ai danni di una 20enne reggiana alla quale ha venduto per 300 euro uno smartphone che ovviamente non ha spedito. Le sue armi sono variegati nickname che associa agli annunci trappola una mail su cui corre la trattativa il numero della carta postepay dove far confluire i soldi e il numero del cellulare che lascia ai “clienti” più diffidenti per rassicurali. Quando il numero di cellulare non basta a rassicurare spedisce via mail la copia dei propri documenti d’identità per rimarcare le sue buone intenzioni. Quando la controparte lamenta la mancata spedizione di quanto acquistato lui non si scompone ribaltando le responsabilità al corriere che poi minaccia di denunciare. Questo l’ultimo contatto in quanto successivamente il truffatore non risponde più all’acquirente che a questo punto focalizza di essere stato truffato e si rivolge ai Carabinieri. Così è capitato a una 20enne reggiana che materializzato di essere rimasta vittima di una truffa si presentava ai carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza formalizzando la denuncia per truffa per l’acquisto di uno smartphone pagato 300 euro e non spedito. Dopo una serie di riscontri tra l’account di posta elettronica, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio trappola il numero del cellulare e quello della postepay dove erano stati versati i soldi i Carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato nei cui confronti i dovuti elementi di riscontro per la condotta truffaldina per la cui ipotesi di reato veniva quindi denunciato. Ma non solo! I Carabinieri sampolesi accertavano che il 30enne negli ultimi due anni aveva compiuto oltre 50 analoghi colpi in tutt’Italia tanto da “guadagnarsi” l’appellativo di “re delle cyber truffe”.




01/02/2016

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Paolo Ruini
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