TROPPO VIOLENTO DAI DOMICILIARI TORNA IN CARCERE
CAVRIAGO. Non potevano immaginare che la convivenza con il loro figlio si sarebbe trasformata in un incubo e per questo alla fine dello scorso mese di gennaio l'hanno accolto a casa consentendogli di beneficiare degli arresti domiciliari che il giudice gli ha concesso proprio grazie alla disponibilità dei genitori ad ospitarlo. Da subito però ha rivelato un atteggiamento minaccioso e violento tanto è che gli stessi genitori esasperati per la condotta dispotica del figlio hanno confidato al Maresciallo del paese quello che erano costretti a subire. I Carabinieri della Stazione di Cavriago, a cui i genitori si sono rivolti, hanno segnalato la condotta del ragazzo al GIP del Tribunale di Salerno che aveva concesso i domiciliari al ragazzo, un 22enne salernitano abitante a Cavriago. Il Giudice recependo la segnalazione con un provvedimento lampo revocava il beneficio dei domiciliari che il 22enne beneficiava disponendone l'accompagnamento in carcere dove il ragazzo è stato condotto dai Carabinieri. Il 22enne nel mese di novembre dello scorso anno armato di pistola aveva compiuto due rapine ai danni di una sala giochi e di un bar di Nocera Inferiore. Per quei fatti agli inizi dello scorso mese di gennaio era stato arrestato in quanto raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dopo una ventina di giorni grazie alla disponibilità dei genitori ad accoglierlo il giovane otteneva i domiciliari a Cavriago, in provincia di Reggio Emilia. Disponibilità che però il ragazzo ha “ripagato” con un atteggiamento minaccioso e dispotico proprio nei confronti dei genitori che esasperati hanno confidato ai Maresciallo le prepotenze del figlio che erano costretti a subire. Confidenze raccolte dai Carabinieri di Cavriago che hanno quindi relazionato il giudice che recependo le segnalazioni dei Carabinieri ha revocato al 22enne il beneficio dei domiciliari ripristinando la custodia cautelare in carcere. Ricevuto il provvedimento i Carabinieri di Cavriago vi hanno dato esecuzione presentandosi a casa del giovane che veniva quindi condotto in carcere.




01/03/2016

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Paolo Ruini
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