HANNO LAVORATO NEI CAMPI SEQUESTRATI ALLA MAFIA
SAN POLO. Otto ragazzi e ragazze sampolesi, per la prima volta,  hanno scelto di trascorrere una parte delle loro vacanze estive lavorando nei campi confiscati alla mafia assieme ad altri giovani provenienti da varie regioni italiane. La proposta di far partecipare i giovani sampolesi ai Campi antimafia organizzati da Arci a Corleone nel campo “Liberarci dalle Spine”, l’ha lanciata Chiara Carbognani, assessore alla scuola e alla cultura del Comune di San Polo che ha coordinato per anni i campi antimafia per Arci Reggio Emilia. L'iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Luca Boni, assessore alle politiche giovanili.

Gli otto giovani che hanno accolto la proposta sono:  Alessia Delia, Camilla Grasselli, Isabella Metani, Eleonora Notari, Alice Benecchi, Sara Giannetto, Nicola Dazzi e Lorenzo Lavino, tutti neodiciottenni. Per dieci giorni (dal 1 al 10 agosto), hanno vissuto nell’edificio gestito dalla cooperativa “Lavoro e non solo” a Corleone:al mattino lavoravano nelle vigne o raccoglievano i pomodori nei campi confiscati alla mafia, mentre al pomeriggio hanno avuto l’opportunità di incontrare magistrati, testimoni e personalità attive nell’antimafia.

Come il magistrato Vittorio Teresi che è stato tra l’altro, il pm della trattativa Stato-Mafia, o con Marilena Bagarella, responsabile didattica del “Laboratorio della Legalità” che ha spiegato ai giovani la storia della mafia, con lo scrittore Giankarim De Caro, autore di due libri legati alla Sicilia e con Serafino Petta, ultimo superstite della strage di Portella delle Ginestre avvenuta il 1 maggio 1947 che nel raccontare la sua esperienza ha emozionato i giovani.

“Per me è stata un’esperienza bellissima – afferma Camilla Grasselli – perché abbiamo avuto la possibilità di vedere dal vero quello che studiamo sui libri e quindi di non dimenticarlo mai”.

 “Mi sono sempre ripromessa che se fossi divenuta assessore avrei proposto questa preziosissima esperienza ai nostri ragazzi e ragazze sampolesi – dichiara l’assessore Chiara Carbognani-  Abbiamo avuto un’ottima risposta da parte loro e delle loro attente famiglie, una riposta che mi ha commossa e resa ancora una volta orgogliosa del mio paese. Essere parte di questo loro percorso è un grande onore per tutta la nostra amministrazione comunale.La speranza è che questa possa divenire con il tempo una bella tradizione per i giovani del nostro paese, noi ci impegneremo per farla divenire tale.”


Nella foto: Il gruppo di giovani sampolesi assieme ad altri giovani di altre regioni italiane con Serafino Petta, ultimo superstite della strage d Portella delle Ginestre avvenuta il 1 maggio 1947.


20/08/2019

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Paolo Ruini
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