DIARIO DI UN ADOZIONE
QUATTRO CASTELLA – Una storia con tematiche molto forti raccontata in modo semplice e narrativo. E’ questo uno dei giudizi del libro: “Diario di un Adozione” scritto da Rossano Crotti che abita a Quattro Castella. Il diario con la prefazione e postfazione dello psicologo Carmine Pascarella   racconta una storia vera e autobiografica è stato stampato recentemente da “Terra Marique” la piccola e giovane casa editrice che ha la sede a Roteglia di Castellarano.
-Perché e nata l’idea di scrivere un diario su un esperienza forte come l’Adozione?
“In realtà quello che ho scritto –risponde Rossano Crotti- non doveva essere pubblicato. Stavo lavorando con Roberta Rossi della casa editrice Terra Marique per pubblicare un romanzo, poi un giorno ho fatto leggere gli appunti che avevo scritto durante il periodo d’attesa per avere l’adozione al dott. Carmine Pascarella dei servizi sociali, che ha seguito fin dall’inizio il nostro percorso, e ne è stato entusiasta. Mi ha chiesto addirittura se poteva usare quel materiale per gli incontri con le aspiranti coppie adottive. Mi sono sentito lusingato ed ho sottoposto il tutto alla casa editrice, con il risultato che il diario è stato pubblicato. Spero che possa essere di supporto a chi vuole costruire una famiglia, a chi magari cede allo sconforto quando vede davanti un cammino lungo e doloroso, perché alla fine, con la volontà alcuni desideri si possono realizzare. Per noi è stato così”
-Che cosa vi ha spinto ad adottare una bambina?
“Ciò che ci ha spinto ad adottare è stato il semplice desiderio di diventare genitori. Da quando io e mia moglie ci siamo sposati, abbiamo cercato un figlio, ma abbiamo avuto difficoltà e abbiamo anche tentato la fecondazione assistita. Dopo questo percorso, faticoso e lungo, abbiamo maturato il desiderio di adottare, semplicemente perché ciò che volevamo era creare una famiglia e crescere un bambino. Mia moglie ed io in questa decisione siamo sempre stati concordi e lungo tutto il cammino che ci ha portato ad essere famiglia ci siamo supportati a vicenda.
Abbiamo avuto diversi momenti difficili da affrontare e io ricordo perfettamente dopo i primi tentativi di fecondazione falliti, il momento in cui ho avuto paura di non poter avere un figlio da crescere e questo ci ha dato la motivazione per intraprendere il percorso dell’adozione”.
-Avete scelto o siete stati scelti?
“Nell’adozione ci sono alcune cose che si scelgono ed altre no. Noi abbiamo scelto l’ente con cui adottare e il paese, e abbiamo deciso per l’India per una serie di motivi.
In generale, chi adotta, si rende disponibile ad accogliere un bambino senza distinzioni di genere, salvo alcuni limiti su malattie o età, in quei casi l’ente propone alla coppia il bambino, mentre se ci sono i parametri viene effettuato l’abbinamento. Tutto comunque è regolamentato, gli enti ufficiali sono su internet e tutte le informazioni sono disponibili per chiunque voglia approfondire il tema.”
Che difficoltà ci s e nel poter adottare un bimbo?
“Nel nostro caso non vi sono state particolari difficoltà, ma il percorso dell’adozione è composto da vari passaggi: i colloqui con gli assistenti sociali che redigono una relazione sulla coppia, l’idoneità all’adozione che viene rilasciato dal tribunale dei minori, poi la coppia sceglie l’ente e il paese e da quel momento la strada continua in funzione delle norme e degli iter burocratici specifici. Ci possono sempre essere intoppi o tempi che si allungano e in quel caso il ruolo dell’ente autorizzato a cui ci si affida è fondamentale.”
-E’ un esperienza che consiglia?
“Sicuramente, come consiglio a chi vuole diventare genitore di farlo. E’ possibile realizzare il sogno di diventare genitore adottando, nonostante sia un percorso lungo e difficile.”


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19/10/2015

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Paolo Ruini
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