UNA SCUOLA PER I MASAI
Quando si parla di Africa il rischio è di cadere in luoghi comuni, generati da stereotipi obsoleti.

Questo lo sa bene chi l’Africa l’ha vissuta davvero. Tra questi troviamo alcuni dei volontari della polisportiva Sportinsieme, ASD di Castellarano che da qualche tempo porta avanti il progetto “da Castellarano a Mukindi Hesapo”, che punta a donare infrastrutture, risorse, attrezzature e materiale scolastico ad alcune comunità nel cuore dell’Africa, in Tanzania.

Abbiamo intervistato Roberta Bonini, l’insegnante che sta portando avanti con passione il progetto.

 

Buongiorno Roberta, da dove è nata l’intenzione di portare avanti un progetto così complesso?

L’Africa è nel mio cuore ogni giorno. Grazie ai miei viaggi, in particolare in Tanzania, ho potuto godere della bellezza di questi ambienti e ho vissuto personalmente l’esperienza del contatto con queste popolazioni. Ho visto i sorrisi, l’umanità, la dignità e il desiderio di riscatto.

Da tempo era mio desiderio intraprendere un’azione di solidarietà diretta e finalmente, due anni fa, ho incontrato una persona affidabile, di grande valore morale e di gran cuore: Taiko, un ragazzo Maasai che abita in un villaggio nelle foreste della Tanzania (nella regione di Tanga, vicino ad Handeni).

Le sue idee da imprenditore, il desiderio di migliorare la vita del suo popolo e la sua convinzione che investire nell’istruzione delle generazioni future possa essere l’unico modo per cambiare la vita del popolo Maasai, mi ha subito coinvolto.

Raccontaci del villaggio di Mukindi Hesapo, con cui avete allacciato i rapporti

Il villaggio è composto da alcune famiglie, non hanno acqua potabile e risorse idriche, luce elettrica, servizi sanitari, scuola e strade.

Abbiamo cominciato mandando loro pacchi contenenti indumenti, medicinali generici e materiale didattico per la scuola di Mbogoi, scuola che accoglie i bambini di vari villaggi.

La lettera di risposta del Preside della scuola, scritta dopo aver ricevuto il materiale che con scrupolosità Taiko ha consegnato, mi ha indotto a coinvolgere in un progetto i bambini e i genitori delle classi nelle quali insegnavo.

Abbiamo raccolto altri indumenti, giochi e materiale per la scuola, divise e palloni per una squadra di calcio; tutto è stato spedito, ritirato, consegnato dal mio referente e documentato con foto e video.

Ma è stato il problema della siccità quello che più ci ha spinto a muoverci.

 

Cosa avete fatto per affrontare la problematica?

Insieme ad alcune mamme abbiamo deciso di raccogliere i fondi per l’escavazione di un bacino per la raccolta di acqua piovana. Il villaggio ha contribuito con la vendita di alcune mucche. I lavori sono stati seguiti con attenzione giornaliera e le spese documentate da Taiko.

Ora le donne e i bambini non devono più percorrere chilometri per reperire l’acqua! Il “LAGO DELLE MAMMI”, così è stato denominato, viene utilizzato per svolgere tutte le attività quotidiane ed è a disposizione anche degli abitanti dei villaggi limitrofi.

Il progetto tocca da vicino i Maasai, cosa ci puoi dire di questo popolo?

Le famiglie Maasai hanno sempre abitato le foreste degli altipiani e hanno vissuto esclusivamente dell’allevamento di bovini transumanti, per cui hanno la necessità di grandi estensioni di pascolo. Oggi sono stati allontanati dai Parchi, faticano a trovare territori liberi dove portare le mandrie alla ricerca di cibo e acqua a causa delle colture private. Inoltre non sono un popolo con potere politico. Nonostante la loro cultura che li ha sempre contraddistinti per la fierezza, la dignità, il rispetto e il senso di appartenenza, i giovani hanno capito che ora hanno bisogno cambiare le loro antiche abitudini, pur mantenendo vive le tradizioni del loro popolo.

Devono diventare stanziali, allevatori e agricoltori e poter ricavare denaro dalla vendita dei loro prodotti.

 

Ora che avete ottenuto il bacino idrico, la prossima missione è costruire una scuola…

Esatto. Il nostro obiettivo ora è trovare i fondi per costruire una piccola scuola al villaggio, che permetta ai bambini Maasai più piccoli, che non possono affrontare ogni giorno le avversità dovute alla distanza dalla scuola di Mbogoi e che parlano solo il Maa, di imparare subito lo swahili (lingua ufficiale) e l’inglese.

Donando loro un edificio adatto e il materiale scolastico, speriamo di regalare loro qualche opportunità per riscattarsi.

Inoltre abbiamo anche un secondo progetto, quello di aggiustare e ampliare la scuola di Mbogoi come da esigenza riportata dagli insegnanti e di continuare a fornire materiale didattico, indumenti e giochi ai bambini dei villaggi.

Di cosa avete bisogno per portare a termine il vostro obiettivo?

Del contributo di tutti! Grazie a Sportinsieme abbiamo cominciato a spargere la voce, trovando persone straordinarie che hanno deciso di darci una mano. Ma la strada è ancora lunga e chiunque può contribuire!

 

Se vogliamo contattarti per fare una donazione come possiamo fare?

Potete rivolgervi direttamente a Sportinsieme, chiamando il 3347582554.



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09/07/2019

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Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it