NON SEMPRE IL MALE VINCE...
CAVRIAGO - FURTO SVENTATO
L'immediato intervento operato la scorsa notte dai carabinieri della stazione di Cavriago, reso possibile grazie alla capillare attività di controllo del territorio, ha costretto 3 malviventi a darsi alla fuga a piedi, dopo aver abbandonato un furgone rubato, desistendo dagli ulteriori intenti criminali che li stava vedendo puntare dritto al bar Milano. Saranno le indagini ora avviate dai Carabinieri della Stazione di Cavriago e del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia a stabilire chi siano i 3 malviventi che questa notte hanno puntato le “attenzioni” al bar Milano ubicato in Via G. Poli di Cavriago, in provincia di Reggio Emilia. La certezza oggettiva è che l'immediato intervento dei Carabinieri della locale stazione, reso possibile grazie all’intensificazione dell’attività di controllo notturna proprio per prevenire furti alle attività commerciali, ha costretto i malviventi a darsi alla fuga desistendo dagli ulteriori intenti criminali che li stava vedendo prossimi a rubare all’interno del bar. E' andata male quindi la trasferta delittuosa dei 3 malviventi che questa notte, poco prima delle 4,00, sono stati notati dai carabinieri armeggiare nei pressi della porta d’ingresso del bar. I tre vistisi scoperti sono quindi fuggiti a piedi per le vie del paese abbandonando sulposto un furgone Fiat Ducato rubato il 31 luglio scorso a Montecchio Emilia dove probabilmente volevano caricare le slot del bar. Le ricerche dei ladri immediatamente scattate nell’abitato di Cavriago non hanno consentito, per ora, ai Carabinieri di intercettare i ladri riusciti a dileguarsi la cui identificazione potrebbe presto arrivare anche dalle indagini scientifiche. Le impronte rilevate sul mezzo rubato, che successivamente è stato restituito al derubato, saranno infatti inviate al RIS di Parma per la comparazione con quelle dei pregiudicati censiti in banca dati.

REGGIO EMILIA - SPACCIATORI PRESI Entrambi avevano le mutande “imbottite “di droga: uno con le dosi più grosse e l’altro con quelle più piccole. Quando il cliente gli ha avvicinati il primo ha tirato fuori dagli slip un involucro con una dozzina di grammi di marjuana ma essendo un quantitativo troppo grande il cliente è stato passato all’altro straniero che ha estratto, sempre dalle mutande, un involucro con un grammo abbondante della stessa droga che a questo punto è stata acquistata dal cliente. Concretizzatosi lo scambio, avvenuto alla luce del sole e quindi anche sotto gli occhi dei carabinieri in borghese in forza al   nucleo operativo della Compagnia di Reggio Emilia, i militari, con l’ausilio di una gazzella in sosta nelle vicinanze, sono subito intervenuti bloccando i due pusher ed il cliente. Nelle mani del giovane italiano la dose appena acquistata dal profugo gambiano trovato in possesso della banconota appena ricevuta mentre nascosti nelle mutande indossate dall’altro profugo nigeriano è saltato fuori un involucro contenente una dozzina di grammi di marjuana. Con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso i carabinieri del   nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Reggio Emilia hanno arrestato il nigeriano Osarobo IYAMU 26enne e il gambiano Yerro BAH SAIDY, entrambi profughi domiciliati a Reggio Emilia, ristretti a disposizione della Procura reggiana, titolare dell’inchiesta. E’ accaduto poco dopo le 15,00 di ieri quando due carabinieri in borghese hanno notato un giovane italiano avvicinarsi in una panchina del parco prospicente via Paradisi, in zona stazione a Reggio Emilia, dove si trovavano seduti due ragazzi di colore. I militari prima notavano uno dei due tirare fuori dalle mutande un involucro che mostrava al ragazzo che poco dopo passava all’altro giovane che prendeva dagli slip altro involucro che cedeva al giovane italiano ricevendo una banconota. Materializzato lo scambio i militari intervenivano appurando che trattavasi di attività di spaccio. Nelle mani del giovane la dose di marjuana appena acquista mentre in quelle del gambiano la banconota da 10 euro appena ricevuta. Negli slip del nigeriano invece l’involucro mostrato poco prima al cliente contenete una dozzina di grammi di marjuana. Alla luce della flagranza di spaccio i due profughi venivano arrestati mentre il ragazzo italiano, che per sua stessa ammissione, nel recente passato aveva acquistato altre volte dai due stranieri, veniva segnalato quale assuntore alla Prefettura di Reggio Emilia. Nella mattinata odierna i due comparsi davanti al Tribunale di Reggio Emilia dopo la convalida dell’arresto venivano rimessi in libertà con l’applicazione della misura cautelare non detentiva dell’obbligo di firma in attesa del processo che verrà celebrato il prossimo mese di novembre.

CAMPAGNOLA EMILIA – RAPINATORI INDIVIDUATI
Uno si è spacciato cliente entrando all’interno dell’sub-Agenzia Allianz di Campagnola Emilia con il pretesto di chiedere informazioni per una polizza auto, il complice entrava poco dopo con il volto travisato e con violenza e minaccia consistita nell’impugnare una pistola puntata all’impiegata le intimava di consegnare i soldi. Un grave episodio delittuoso quello consumato ai danni della sub-Agenzia Allianz di Campagnola Emilia per il quale i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Guastalla, grazie anche alle indagini scientifiche, hanno identificato ed assicurato alla giustizia i due malviventi. Il GIP del tribunale di Reggio Emilia, accogliendo le richieste della Procura reggiana, concorde con gli esiti investigativi dei Carabinieri di Guastalla, emetteva   due provvedimenti restrittivi di natura cautelare in regime di arresti domiciliari che ieri venivano eseguiti dai carabinieri. Con l’accusa di concorso in rapina aggravata sono finiti ai domiciliari il 20enne Salvatore IACONO originario di Cinquefrondi (RC), residente a Fabbrico (RE) e il 33enne Antonino Neri originario di Melito Porto Salvo (RC), residente a Reggiolo (RE). L’episodio delittuoso risale al 14 febbraio scorso. Erano le 16,30 quando l’impiegata, che si trovava all’interno dell’Agenzia intenta a parlare con quello che credeva essere un cliente e che invece le indagini hanno rivelato essere un complice, improvvisamente si trovava davanti un uomo travisato e con in mano una pistola che le intimava di consegnare i soldi puntando l’arma sul collo del complice che l’impiegata credeva cliente. La donna rispondeva che non aveva soldi avendo appena aperta gli uffici per cui il rapinatore dopo aver aperto i cassetti e una cassetta di sicurezza si impossessava di 35 euro. Evidentemente insoddisfatto del bottino cercava di prendere la borsa all’impiegata che veniva spintonata a seguito del tentativo della stessa di impedire il furto della borsa. Quindi usciva dileguandosi seguito dal complice. Le indagini dattiloscopiche svolte sulle impronte digitali prelevate dalla cassetta di sicurezza aperta dal rapinatore travisato permettevano altresì di accertare che le stesse corrispondevano all’anulare del 33enne di Melito Porto Salvo. Successivi riscontri consentivano di accertare come il cliente presente all’atto della rapina altri non fosse che il complice. Nei confronti dei due i carabinieri di Guastalla hanno quindi acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità che vagliati e concordati dalla Procura reggiana hanno visto quest’ultima richiedere ed ottenere un provvedimento restrittivo di natura cautelare in regime di arresti domiciliari dove attualmente i due si trovano ristretti.


10/08/2017

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Paolo Ruini
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