IL TRICOLORE NASCE A REGGIO EMILIA
REGGIO EMILIA   - La bandiera nazionale italiana nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797. Lo sapevate? Che ne dite di fare un viaggio, a partire da una importante nozione storica nell’anima ribelle della città emiliana, e visitare nel cuore del centro storico la Sala del Tricolore – un ampio ambiente ellittico, circondato da tre ordini di balconate - ed il Museo del Tricolore in piazza Prampolini dove trovate esposti documenti e cimeli relativi alla storia della bandiera nazionale e alle diverse forme che assunse fino alla fine dell'epoca napoleonica.
Reggio Emilia con la Sala Tricolore – fa parte del portale dei Castelli del Ducato ed è uno straordinario luogo ambasciatore di valori civici: vi invitiamo ad esplorare insieme a noi un anno, il 1797, e scoprire cosa accadeva in alcune corti del Ducato emiliano, mentre nella città reggiana si scriveva la grande storia. Vi affascinano queste storie? Segnatele in agenda e organizzate – durante l'anno - il vostro viaggio.
Il primo combattimento per l’Indipendenza Italiana al Castello di Montechiarugolo (PR). Il Castello di Montechiarugolo può vantarsi di essere stato luogo del primo combattimento per l’indipendenza italiana. Il 2 ottobre 1796 una numerosa colonna austriaca si dirigeva da Correggio verso la Toscana passando per l’appennino parmense; i loro piani vennero abbandonati sotto la minaccia della Guardia Civica di Reggio Emilia, che impedì loro di valicare: gli Austriaci si barricarono allora all’intero del Castello di Montechiarugolo. Qui, il 4 ottobre, dopo energico attacco da parte dei Reggiani, le truppe imperiali deposero le armi e si consegnarono prigioniere. Napoleone, riferendosi ai Reggiani caduti durante la battaglia, affermò che “i due morti erano stati i primi a versare il proprio sangue per l’indipendenza d’Italia”. I prigionieri austriaci vennero consegnati ai Francesi, e a Milano i soldati reggiani vennero incoronati d’alloro. Bonaparte, offrì inoltre alla Guardia Civica 4 cannoni, 500 fucili e una bandiera dai colori italiani sulla quale era scritto il nome del primo fatto d’arme “Montechiarugolo”. A Montechiarugolo ebbe dunque luogo il primo combattimento per l’indipendenza italiana, e a quel fatto d’armi figurarono, nelle coccarde e nelle insegne militari, i tre colori nazionali.   A ricordo del combattimento, citato anche dal Carducci nella sua orazione per il Primo Centenario del Tricolore, venne apposta una lapide sul municipio del paese, e nel castello si conservano memorie di questo importante fatto di storia nazionale. La Rocca di Montechiarugolo inespugnabile per l’alta cinta muraria – difesa da caditoie, feritoie, beccatelli - diventa all’interno elegante dimora rinascimentale. E’ visitabile da marzo a novembre nei fine settimana. info@castellidelducato.it – www.castellidelducato.it
Il nobile che aiutava le classi più povere alla Rocca di Fontanellato (PR). Nel Castello di Fontanellato nel 1797 un vento di rinnovamento soffiava già anche sulla nobile corte di pianura. Nel 1797 viveva in Rocca Sanvitale il conte Alessandro Sanvitale con la moglie Costanza Scotti. Il figlio Stefano, all’epoca 33enne e di animo molto generoso, si adoperò per aiutare le classi disagiate. Nel 1801 fondò a Fontanellato la scuola delle Figlie della Carità e la scuola di Santo Stefano, dove i giovani venivano educati e avviati a un mestiere. L'anno successivo fondò, sempre a Fontanellato, la Scuola di Musica strumentale, con maestro il colornese Francesco Paglia. Dal conservatorio di Fontanellato, come era comunemente chiamato, uscirono molti artisti che acquistarono fama come strumentisti e professori d'orchestra. Il Conte Alessandro morì di apoplessia il 9 ottobre 1804, a Fontevivo a pochi chilometri da Fontanellato, durante la commemorazione del secondo anniversario della morte del duca Ferdinando di Borbone, cui era molto legato. La Rocca Sanvitale si erge, incantevole, al centro del borgo, circondata da ampio fossato colmo d'acqua: racchiude uno dei capolavori del manierismo italiano, la saletta dipinta dal Parmigianino nel 1524 con il mito di Diana e Atteone. E’ aperta e visitabile tutti i giorni tranne il lunedì fino al 31 marzo. Poi tutti i giorni dal 1 aprile. info@castellidelducato.it – www.castellidelducato.it
Il fossato si trasforma in giardino e arrivano leoni in castello nella Rocca e Castello di Agazzano (PC) al tempo dell'abolizione delle proprietà feudali nel 1797 a opera di Napoleone Bonaparte, la nobile Famiglia Anguissola Scotti fece fare interventi sul fossato del maniero, spianandolo e trasformandolo in giardino con casino di caccia: ad occuparsi del giardino di Agazzano fu il giardiniere e agrimensore Luigi Villoresi che realizzò anche il Parco reale di Monza. Ranunzio Anguissola Scotti fece arrivare nella proprietà di Agazzano animali esotici zebre, struzzi, gazzelle e i leoni. Il Castello di Agazzano si affaccia oggi sulla meravigliosa Val Luretta, terra di vigneti, cantine e vini d’eccellenza. La Rocca rappresenta una felice sintesi tra l'architettura difensiva medioevale e l'eleganza della dimora signorile rinascimentale. E’ visitabile da marzo a novembre. info@castellidelducato.it – www.castellidelducato.it
I Dal Verme a Rocca d’Olgisio (PC). Nel 1797 Rocca d’Olgisio nel Comune di Pianello Val Tidone (PC) era di proprietà della Famiglia Dal Verme per passare poi, nel 1850, agli Zileri dal Verme. C’è però esposta in Castello una bandiera del 1948 adottata da Carlo Alberto di Savoia che la Famiglia Bengalli attuale proprietaria – appassionata di cimeli storici ritrovati nei mercatini dell’antiquariato - acquistò ad una esposizione antiqua. Rocca d'Olgisio con vista panoramica mozzafiato è abbarbicata a 570 metri d’altitudine: è visitabile da aprile a ottobre. info@castellidelducato.it – www.castellidelducato.it
Reggio Emilia propone un percorso storico-artistico di circa un'ora alla scoperta degli angoli più nascosti del centro cittadino, incentrato sulla storia della città e dei suoi monumenti, legati alle vicende storico-politiche della bandiera Tricolore.


03/01/2019

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Paolo Ruini
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