MONTEFIORINO E LE CARRETTE VOLANTI
MONTE FIORINO - Nel weekend del 22 e 23 giugno 2019 il circus dello speeddown, con i piloti che hanno aderito a diversi campionati di livello nazionale, interregionale e regionale si ritroverà a Montefiorino: la competizione ha infatti validità per il campionato italiano di Drift Trike e Gravity Bike, per il campionato Emilia-Romagna e per il Trofeo degli Appennini.Montefiorino è un covo di piloti e costruttori legati alle gare di velocità in salita (specialità slalom) e tutto ciò che vede nella velocità la ragione di una competizione viene immediatamente cavalcato e valorizzato: così è stato anche per le nostre gare in discesa e questo ha creato un’immediata sintonia collaborativa tra Emilia Corse, amministratori pubblici, proloco e associazioni sportive locali.Sarà l’occasione per far conoscere un percorso di gara mai testato e che, con i suoi 2500 metri di lunghezza e un dislivello medio di oltre l’8 per cento, sarà molto apprezzato da piloti e pubblico per la sua caratteristica misto-veloce.il programma del fine settimana corsaiolo prevede:
-sabato dalle ore 14 alle ore 18: Manche di gara a cronometro per la categoria Drift-Trike e discese di prova per le altre categorie-domenica dalle ore 9 alle ore 1:8 Manche di gara per tutte le categorie, a seguire le premiazioni.

ECCO PERCHÉ EMILIA CORSE HA SCELTO MONTE FIORINO
Montefiorino, nella sua dimensione comunale conta poco più di duemila abitanti ed è collocato sull’appennino emiliano al confine tra le province di Modena e Reggio Emilia.
Posto sul percorso del sentiero Matilde, il centro di Montefiorino è dominato dalla mole possente della stupenda rocca medioevale: il castello di Montefiorino domina le vallate dei torrenti Dolo e Dragone, antiche vie di attraversamento del valico appenninico in direzione di Lucca, da cui passava la via Bibulca (così denominata per il fatto che la via era larga quanto due buoi appaiati), e che divenne nel Medioevo una delle principali strade di collegamento con la Toscana. La possente fortezza ebbe origine da una torre quadrangolare eretta intorno al 1170, quale avamposto della linea difensiva delle terre della Badia. Negli anni seguenti il castello, per la sua valenza strategica, divenne uno dei capisaldi maggiormente contesi nella guerra che oppose il Comune di Modena ai feudatari del Frignano. 
La visita stupisce il visitatore non solo per le pietre che raccontano una storia travagliata e complessa, ma soprattutto per l'insieme di scorci, panorami, ombre e suggestioni che si rivivono appena varcata la Porta reale e nella torre, robusta e imponente, dalla cui sommità lo sguardo abbraccia un'ampia veduta, dominata dai monti Cusna (RE) e Cimone (Mo).
Nel 1247 Montefiorino venne espugnato e incendiato dalle truppe modenesi. Fortunatamente i monaci benedettini, nel 1278, riadattarono l'antica torre della rocca trasformandola in loro residenza e contemporaneamente si avviò la costruzione del borgo fortificato. Nel 1426, con la cacciata dell'ultimo discendente dei Montecuccoli e la richiesta da parte dei montefiorinesi di soggezione diretta alla casa d'Este, la rocca divenne sede di podesteria, e poi, dopo secoli, del municipio.

All'interno del territorio comunale è posto il borgo medioevale di Rubbiano, dominato dalla pieve romanica, intitolata alla Beata Vergine Assunta, e dall'antica canonica. La pieve di Santa Maria Assunta a Rubbiano, fondata forse nella metà del VII secolo e citata in atti dell’880 e 908, è uno degli esempi più rappresentativi ed antichi dell’arte romanica in Appennino.

L’interno, disposto a croce latina, è a tre navate separate da colonne che sorreggono capitelli, volute, cornici decorate da palmette, foglie d’acanto, figure zoomorfee antropomorfe. Accanto ad essa si innalza un campanile del XII secolo dalla linea sobria e massiccia.
Posta sul tracciato della via Bibulca, la più antica ed importante strada di collegamento tra Emilia e Toscana che valica l’Appennino al Passo delle Radici, la pieve acquistò grande prestigio e prosperità a partire dal 727 quando i traffici lungo la via Bibulca ebbero impulso a seguito dell’unificazione del territorio ad opera dei Longobardi che già occupavano la Garfagnana.

Gli ultimi eventi bellici e le coraggiose battaglie delle popolazioni locali in quel periodo la dicono lunga sulla loro determinazione e caparbietà: per quegli eventi Montefiorino è stata insignita della medaglia d’oro al valor militare.All’interno della rocca si può visitare il Museo della Repubblica di Montefiorino, importante testimonianza di quei terribili anni di guerra, di dolore e di eroismo.

Diversi sport sono praticabili all’aria aperta, ed è presente anche la piscina comunale .

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06/06/2019

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Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it