UNA VOLTA TI CHIAMAVAMO: MAMMA CONAD
MODENA - Una lettera di protesta, aperta e pubblica, fatta da un ex dipendente del Conad che abita a Modena proprio nel quartiere Sacca dove vi è in progetto di realizzare un nuovo polo logistico di distribuzione. Ecco la lettera aperta: "Noi ex dipendenti che viviamo ancora nel quartiere Sacca di Modena (quartiere che ospita dal 1979 un magazzino Conad), abbiamo un ottimo ricordo di quando Conad era una Cooperativa.
Ci sentivamo in famiglia, sapevamo che le nostre richieste sarebbero state ascoltate e le risposte sarebbero state dettate da una coscienza collettiva. Erano gli anni 80 e 90.
Poi tutto è cambiato. Qui a Modena per Conad le persone non sono più oltre le cose, ma viceversa. Conad si è trasformato in una Medea pronta a divorare i propri figli.

Sì perché ora Conad vuole erigere qui fra le case un polo logistico di importanza inter-regionale, un eco-mostro alto quanto un palazzo di 10 piani e largo quanto tre vie che minaccia di sommergerci di centinaia di TIR, soffocarci con il suo muro di cemento e tagliare i nostri alberi secolari. Sarà il primo caso in Italia di un maxi polo logistico edificato all’interno di una città, un infelice primato.
Mi chiedo questo: se quest’area cittadina è soggetta a misure antismog, se siamo a 2km in linea d’aria dalla Ghirlandina patrimonio dell’Unesco, se noi qui ci abitiamo da quando c’erano solo campi verdi, se il nostro comune si vanta di seguire una politica green e valorizzare le periferie, cosa ci fa qui un polo simile? La cosa ha dell’assurdo.

E a mamma Conad chiedo: perché ci fai questo? E’ necessario? Ci troviamo in una delle città più inquinate d’Italia e 720 camion ogni giorno aggraverebbero la nostra salute congestionando un quartiere e una tangenziale già allucinati.
E a giocare coi nostri figli verremo nel tuo parcheggio? Ma lì di margherite ci sarà solo la tua, troneggiante sulle nostre teste.
Una margherita che non sarà più gialla e rossa come i colori del sole e della solidarità, ma nera come i fumi e il cemento di cui ci vuoi ricoprire, e come il futuro che spetta a noi residenti per le tue mire espansionistiche.
Hai considerato i tuoi interessi economici ma non hai considerato minimamente chi intorno ai tuoi magazzini ci vive. Le persone oltre alle cose...persone invisibili.

L'anno scorso a Modena ci sono stati oltre 200 decessi per smog. Siamo fuori dai limiti consentiti per legge.
Di quanti ulteriori decessi avrai bisogno, mamma Conad, per edificare i tuoi scali merci su aree industriali all’uscita dell’autostrada, come fanno tutti, piuttosto che invadere un quartiere cittadino in cui vivono delle “persone”?
E se ti abbiamo scritto diverse volte al riguardo, perchè non ci hai mai risposto? Perché ci ignori? Te lo ricordo ancora: siamo persone, non cose. "

FOTO REPERTORIO


19/01/2022

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Paolo Ruini
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