UN PERCORSO STORICO DIVERSO DAL SOLITO
PROVINCIA REGGIANA - A 79 anni dalla conclusione della guerra civile che insanguinò la penisola, nell'auspicio che ora i tempi siano maturi per l'inizio di un percorso che porti ad una memoria condivisa e nello spirito della riconciliazione nazionale, abbiamo deciso di svolgere un “percorso della Memoria” per raccontare l'altra metà della storia, che a partire dal 26 aprile si dipanerà nei luoghi che videro le stragi dei Reggiani vittime della violenza fratricida.
Partiremo dalla croce sull'argine del Crostolo, fra Cadelbosco e Castelnovo Sotto, ove nei giorni di fine aprile 1945 vennero uccisi dai partigiani comunisti circa cento Reggiani; la più grave strage avvenuta nella nostra terra.
Si proseguirà verso la Bassa, con la croce del Cavoun di Campagnola, ripristinata dai Volontari l'anno scorso: qui nel 1992 venne riaperta una fossa comune con i resti di 19 Reggiani trucidati dai comunisti tra il 28 e il 29 aprile 1945 (qui, almeno un'altra fossa comune attende di essere scoperta).
Ricorderemo le vittime di Osteriola, nelle vigne tra Campagnola, Rio Saliceto e Correggio, ove vennero sepolte Maria Domenica e Marisa Ghidini, insieme al padre Flavio Parmiggiani e Umberto Nicolini. Prelevati il 9 marzo 1945, vennero tutti trucidati dai partigiani, non prima che le ragazze venissero seviziate.
Il giorno successivo, sabato 27 aprile, alle ore 11.15, si svolgerà nella nostra collina la commemorazione delle 24 vittime del Cernaieto di Casina, - unico luogo dove si presenta il Sindaco! - trucidate il 24 aprile 1945 dai partigiani. Tra queste vittime, oltre ai Militi repubblicani che si erano arresi a Montecchio, anche alcuni giovanissimi e tre donne: Viapppiani Paolina di 22 anni, Spaggiari Maria di 29 anni e un'altra non identificata.
Il 28 aprile il cammino della memoria   si sposterà sulla montagna reggiana, a Monteorsaro, alla croce dedicata ai 6 prigionieri (3 soldati italiani e 3 avieri tedeschi) fucilati dai partigiani. Per poi proseguire per Vetto d'Enza, alla croce dedicata al Maresciallo della Milizia Forestale Ostilio Ferrari, trucidato nei boschi a pochi chilometri dal luogo ove l'Associazione Culturale Pietro e Marianna Azzolini ha eretto la croce in ferro in ricordo della professoressa Marianna Azzolini e di suo fratello il Capitano Medico Pietro, oltre ad altri abitanti di Vetto vittime delle violenze partigiane.
Infine, il 29 aprile, si visiterà la croce di Ca' de Caroli di Scandiano, posizionata dove i partigiani comunisti trucidarono e nascosero i corpi (ancora dispersi) di 9 Scandianesi - anche donne e un minore - prelevati il 1 gennaio 1945, tra cui vi erano anche gli zii del partigiano cattolico Giorgio Morelli (“il solitario”), che morirà nel dopoguerra in seguito ai postumi di un attentato finalizzato a chiudere la bocca a chi, sulla “Nuova Penna”, denunciava i crimini stalinisti contro i Reggiani.
Scendendo da Ca' de Caroli ci fermeremo al cimitero di San Ruffino di Scandiano, per rendere omaggio a Don Carlo Terenziani, nel luogo ove venne trucidato dai partigiani il 29 aprile 1945. Don Terenziani è uno dei 12 religiosi assassinati dai partigiani stalinisti durante e dopo la guerra civile.

Queste iniziative sono anche un invito a studiare e discutere le rispettive ricerche storiche, attraverso un confronto libero, plurale e corretto di quel drammatico periodo bellico. Chiediamo anche un nuovo approccio da parte delle Istituzioni, ed in particolare dei Sindaci, che porti a ricordare tutte le vittime della guerra civile.

Alessandro Casolari - Presidente Associazione Nazionale Volontari di Guerra, Federazione di Reggio Emilia
Luca Tadolini - Centro Studi Italia
Laurenzia Azzolini - Associazione Culturale Pietro e Marianna Azzolini
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22/04/2024

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Paolo Ruini
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