PERCHÉ IL CENTRO SINISTRA HA TACIUTO LA CHIUSURA DEI CENTRI NASCITE ?
REGGIO EMILIA - “Dopo tante belle chiacchiere in campagna elettorale, solo ora, a sei mesi dalle elezioni regionali, s’inizia a comprendere in che cosa consista il nuovo, tanto sbandierato Patto per la salute annunciato prima delle elezioni dal candidato presidente del Pd Michele de Pascale: conferma della chiusura dei punti nascita e nuovi aumenti sui ticket dei farmaci, ci dicono   per garantire la sostenibilità del servizio sanitario (ma la sinistra dovrebbe limitare gli sprechi e adottare più strategia). La domanda viene spontanea: perché prima delle lezioni il Pd ha taciuto sulle sue reali intenzioni post voto?” Parole dell’esponente di Forza Italia, Fabio Filippi che da candidato al consiglio regionale, nei mesi scorsi, aveva più volte sollevato la necessità della riapertura del punto nascite di Castelnovo Monti (come accade nei comuni montani del Veneto) e più in generale un cambio di rotta sulla sanità in Regione diminuendo gli sprechi e migliorando la programmazione regionale.

“In campagna elettorale - ricorda Filippi - ci aveva stupito il silenzio di de Pascale sulla sorte dei punti nascita, dal momento che il suo predecessore Bonaccini aveva promesso la loro riapertura. Allora era sceso in campo il presidente dell’Unione Appennino Reggiano e sindaco di Castelnovo Monti, Emanuele Ferrari a difesa del programma sulla sanità di de Pascale e promettendo battaglia sulla riapertura dei punti nascita. Ebbene, ora ci aspettiamo che i sindaci Pd della montagna facciano sentire la loro voce”.

Per Filippi era “già chiara la volontà politica del Pd di portare tutte le partorienti al Mire (Maternità infanzia Reggio Emilia), progetto importante nelle sue iniziali finalità che ha catalizzato massicci investimenti, ma poco oculato e che si scontra oggi con uno scenario demografico mutato con un forte calo delle nascite. Tale progetto contribuisce alla desertificazione della montagna, penalizza le donne che per partorire devono percorrere 50 km di strade tortuose, magari in condizioni meteo proibitive. Sarebbe questa la sicurezza di cui parla tanto de Pascale?”.

Infine, la stoccata: “Sulla sanità - fa notare Filippi - alcuni nodi stanno venendo al pettine: ci sono i rilievi della Corte dei conti ai bilanci delle Ausl di Reggio e Parma, si alzano i costi dei ticket per assicurare, ci viene detto, la sostenibilità del servizio sanitario. Quale sostenibilità dal momento che per fare una visita o un esame ci vogliono mesi e al cittadino tocca sempre mettere mano al portafoglio per curarsi e farlo in tempi brevi? Tutto questo è inaccettabile. Il totale dei ticket non riscossi dalla Regione dal 2020 al 2024 ammonta a più di 60 milioni di euro. Perché a pagare devono essere sempre i soliti?”.




02/05/2025

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Paolo Ruini
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