Reggio Emilia. Jeggin, t-shirt e camicette all’ultimo grido: volevano essere fashion a tutti i costi le 3 studentesse modenesi finite nei guai. Dopo la scuola hanno raccontato ai genitori di voler andare a Reggio Emilia e così dopo aver “vascheggiato” lungo Via Emilia sono entrate all’interno di un negozio dandosi allo “shopping” rigorosamente gratis. Mentre una ragazza stazionava all’esterno dei camerini le amiche all’interno provavano i vestiti, staccavano l’antitaccheggio riempendo le borse con i capi all’ultima moda. Un addetto alla sicurezza insospettitosi per i l’atteggiamento del “palo” ha quindi allertato il 112 che ha inviato sul posto una pattuglia dei carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia i cui operanti all’uscita dal negozio hanno suffragato i sospetti scoprendo ladre le 3 studentesse. Con l’accusa di concorso in furto aggravato i Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni 3 ragazze 14enni residenti a Modena che al termine delle formalità di rito sono state riconsegnate agli increduli genitori. E’ accaduto l’altro pomeriggio nel capoluogo reggiano che le 3 ragazzine dopo la scuola hanno raggiunto in treno con l’assenso dei genitori ai quali hanno raccontato di voler fare un giro nella cittadina emiliana. Probabilmente “ammaliate” dalle vetrine che esponevano i capi dei loro desideri si sono improvvisate ladre entrando in un negozio del centro storico dove si sono date allo “shopping” a gratis. Dopo aver scelto vari capi tra cui jeggin, t-shirt. Giacca per donna e camicette per ragazze hanno raggiunto i camerini di prova. Due di loro si sono introdotte all’interno mentre la terza stazionava all’esterno dei camerini controllando i movimenti del personale. Dopo aver “provato” i capi le due ragazze uscivano e con la complice si dirigevano verso l’uscita. Un addetto del negozio si precipitava nel camerino e dopo aver rinvenuto sotto la panca svariati dispositivi antitaccheggio ed etichette rimossi dia capi d’abbigliamento chiamava i Carabinieri. I componenti di un equipaggio del Nucleo radiomobile della Compagnia di reggio Emilia giunto sul posto rintracciava le 3 ragazzine intente a negare ogni addebito all’addetto al negozio che le aveva fermate. Alla vista die militari però ammettevano le loro responsabilità tirando fuori da uno zaino e una borsa da loro posseduti capi d’abbigliamento per un valore di un centinaio di euro che venivano restituito al negozio. Le 3 minorenni venivano condotte in caserma dove dopo le formalità di rito conseguenti alla loro denuncia per furto aggravato in concorso venivano affidate ai rispettivi genitori giunti in caserma e apparsi increduli per la condotte delle rispettive figlie.
24/01/2016
Autore:
Paolo Ruini
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