BOLLETINO DI CRONACA NERA
CAMPAGNOLA EMILIA AFFITTA CASA FANTASMA
Aveva trovato l’occasione, almeno così pensava: una casa al mare per due settimane a giugno a Cattolica, nella riviera romagnola. Un prezzo abbordabile e ritenuto congruo quello fissato dall’inserzionista motivo per cui una 30enne reggiana dopo averlo contattato dapprima via mail e successivamente telefonicamente, rassicurata sulla reale fattibilità dell’affitto aderiva alla richiesta del locatore versando una caparra pari a 380 euro che versava sull’iban fornitole. Con l’approssimarsi della partenza, a fine maggio, non riuscendo a contattare l’inserzionista si insospettiva e materializzato di essere stata truffata alla donna non è rimasto altro da fare che formalizzare la denuncia. Le indagini dei carabinieri di Campagnola Emilia si spostavano quindi in Campania in quanto la l’utenza telefonica utilizzata per portare avanti la trattativa d’affitto da parte dell’inserzionista era intestata ad un uomo di Pozzuoli (NA) così come il conto a cui era associato l’iban dove la donna reggiana aveva versato la caparra di 380 euro ignara di essere incappato in una truffa. I riscontri tra gli accertamenti sull’utenza cellulare, il conto su cui è confluito l’ammontare della caparra e le indagini telematiche sul sito dove l’annuncio trappola era stato pubblicato, hanno portato a un 37enne di Pozzuoli con precedenti specifici. A suo carico i carabinieri di Campagnola Emilia hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa per la cui ipotesi delittuosa è stato denunciato. Secondo le prime risultanze d’indagine dei carabinieri di Campagnola Emilia con lo stesso modus operandi l’odierno indagato ha raggirato nell’estate scorsa altri aspiranti turisti dimoranti in altre province italiane a cui proponeva case sempre nella riviera romagnola. Per i truffati l’amarezza di non aver potuto fare le ferie e la speranza, grazie alle risultanze investigative dei carabinieri, di poter ottenere in sede processuale il giusto risarcimento.

BAGNOLO IN PIANO - RUBA UNA PISTOLA ARRESTATA Dall’armadio mancava la pistola d’ordinanza e così un 50enne, guardia giurata di Bagnolo in Piano, nella tarda serata di ieri, ha chiamato i carabinieri per denunciare il furto. Un furto apparso sin da subito dai contorni misteriosi come emerso nel corso del sopralluogo eseguito dai carabinieri della stazione di Bagnolo in Piano. Nessuna effrazione, la casa si presentava in perfetto ordine e lo stesso armadio dove era riposta in origine l’arma era regolarmente chiuso. E così, dopo aver saputo dallo stesso derubato che l’ultima ad entrare a casa era stata una sua “amica”, le attenzioni dei carabinieri di Bagnolo in Piano si sono rivolte immediatamente nei confronti della donna, una 50enne abitante a Bagnolo in Piano. Le conferme a tali sospetti sono giunte dall’esito della perquisizione domiciliare che i carabinieri della stazione di Bagnolo in Piano hanno effettuato a casa della sospetta. Infatti, nascosta sulle tegole del tetto della mansarda facilmente raggiungibile dalla finestra del bagno, i carabinieri rinvenivano la pistola Beretta calibro 40 S & W asportata alla guardia giurata. Alla luce dell’esito della perquisizione la donna veniva condotta in caserma e tratta in arresto in ordine ai reati di furto aggravato in abitazione e detenzione abusiva di armi. La stessa al termine delle formalità dio rito veniva ristretta presso la casa circondariale di Modena   a disposizione della Dr.ssa   Maria Rita PANTANI, sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta. Secondo quanto emerso, nella fase embrionale delle indagini, la donna ha compiuto il furto della pistola in segno di rivalsa nei confronti dell’uomo “indeciso” ad avere con la stessa una relazione sentimentalmente stabile.

BIBBIANO - CONDANNA DEFINITIVA VA AI DOMICILIARI
Una 46enne residente nel reggiano che doveva scontare una pena pari a 2 mesi e 20 giorni di reclusione per il reato di furto è stato arrestata dai Carabinieri della Stazione di Bibbiano, che hanno dato esecuzione ad un provvedimento restrittivo emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura presso il Tribunale ordinario di Pordenone essendo divenuta esecutiva la sentenza di condanna. Dall’altra mattina la 46enne M.S. 46enne originaria di Ferrara e residente a Bibbiano si trova ristretta presso la propria abitazione dove è stato condotta dai carabinieri della stazione di Bibbiano che l’hanno tratto in arresto dando esecuzione al provvedimento restrittivo in premessa, che dispone l’espiazione della pena in regime di detenzione domiciliare. Il provvedimento restrittivo spiccato a carico della 46enne di Bibbiano, già nota anche agli stessi Carabinieri di Bibbiano in quanto gravata da precedenti di polizia per truffa e furti aggravato, riguarda fatti verificatisi nel maggio del 2014 quando sottraeva dall’interno di un esercizio commerciale di Pordenone capi d’abbigliamento del valore complessivo di circa 70 euro. Quindi l’iter processuale con la condanna della donna. La sentenza, divenuta definitiva, ha visto quindi l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Pordenone   emettere il provvedimento trasmesso ai carabinieri di Bibbiano che lo eseguivano raggiungendo la 46enne presso la sua abitazione dove avuta la sua presenza la dichiaravano in arresto conducendolo dapprima i caserma per le formalità di rito e quindi la riaccompagnavano a casa per l’espiazione della pena in regime di detenzione domiciliare.






04/06/2017

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Paolo Ruini
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