CRONACA NERA ALCUNI EVENTI IN PROVINCIA
Novellara.GUIDA CON PATENTE SOSPESA.  Conduceva l’auto sebbene avesse la patente sospesa. Sottoposto a un controllo stradale ad opera dei carabinieri di Novellara non si è scomposto: alla richiesta della patente ha esibito l’idoneità medica alla guida valevole 6 mesi sostenendo che la patente di guida era in fase di rinnovo. Tutto in effetti corrispondente al vero peccato però che la patente di cui era intestatario gli era stata sospesa per 18 mesi. Lui per poter guidare presentando una falsa autocertificazione alla motorizzazione ha ottenuto l’avvio per il rinnovo del duplicato della patente. L’epilogo è presto detto: i carabinieri di Novellara hanno scoperto l’escamotage per cui il 48enne è finito nei guai. Con l’accusa di false attestazioni in autocertificazioni prodotte alla pubblica amministrazione i Carabinieri di Novellara hanno denunciato alla Procura reggiana un 48enne reggiano. All’uomo intorno alla fine del 2017 era stata sospesa la patente di guida per un periodo di 18 mesi. Nonostante il provvedimento l’uomo, con il fine precipuo di ottenere il duplicato della patente e poter quindi continuare a guidare, si presentava in motorizzazione dove richiedeva il duplicato della patente autocertificando che la sua patente non era sottoposta ad alcun provvedimento di sospensione. In questo modo in attesa del nuovo documento di guida il 48enne poteva condurre il mezzo forte dell’idoneità medica alla guida rilasciatagli quale attestazione provvisoria per abilitarlo alla guida in attesa del duplicato della patente. Riteneva erroneamente di aver espletato una mera formalità nell’esibire l’idoneità alla guida trovandosi per contro davanti alle contestazioni dei carabinieri di Novellara che nel corso dei rituali controlli alla Banca Dati accertavano che il documento di guida non poteva essere duplicato dal momento che era gravato da un provvedimento di sospensione. L’epilogo è presto detto: il 48enne veniva denunciato alla Procura reggiana in ordine al citato riferimento normativo violato.

Brescello. TRUFFA ONLINE
Grazie ad un’inserzione esca associata a una mail e una carta prepagata dove ricevere i soldi dalla Campania un 45enne di Battipaglia, in provincia di Salerno, si è insidiato in un sito internet di annunci commercializzando a prezzi assolutamente concorrenziali smartwatch di ultima generazione. Le trattative correvano via mail e quando sulla carta prepagata veniva accreditato il corrispettivo dovuto il gioco era fatto in quanto alla vendita non corrispondeva la spedizione di quanto acquistato. Quando l'acquirente lamentava il ritardo l’astuto truffatore inizialmente tergiversava con false promesse per poi sparire nel nulla. Una vero e proprio boss del raggiro il 45 salernitano scoperto dai carabinieri della stazione di Brescello che l’hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per il reato di truffa. La vittima, un 22enne di Brescello, con l’intento di fare un affare ha risposto ad un annuncio sul predetto sito di e-commerce acquistando uno smartwatch della Garmin per un costo di circa 100 euro che ha versato tramite bonifico sulla carta prepagata fornitale dal venditore per poi scoprire di essere raggirato allorquando non ha ricevuto l’oggetto acquistato. Materializzato di essere rimasto vittimo di un raggiro il giovane si è presentato ai carabinieri della stazione di Brescello formalizzando la denuncia per truffa. Dopo una serie di riscontri tra la mail associata all’inserzione esca, il numero di telefono dove i due hanno portato avanti la trattativa e la carta prepagata dove erano confluiti i soldi, i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato nei cui confronti venivano acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità per il reato di truffa per la cui ipotesi di reato veniva quindi denunciato. Per il 22nne di Brescello la possibilità ora di essere ora risarcito in sede penale a conclusione dell’iter processuale mentre per il truffatore salernitano la consapevolezza di aver l'attenzione rivolta nei suoi confronti anche dai carabinieri di Brescello che intendono far luce sull'eventuale giro d'affari truffaldino dell’uomo che risulta aver numerosi precedenti specifici.

Val d’Enza . MAMMA STALKERIZZA LA FIGLIA
Una storia che ha quasi dell’inverosimile quella che si è presentata lo scorso aprile ai Carabinieri della Stazione di Bibbiano. Un’infanzia difficile, la complicata convivenza tra i genitori finiti poi per separarsi e, soprattutto, una mamma che dettata da chissà quale motivo decide di stalkerizzare la figlia attraverso i comuni social network. Questi gli elementi principali di una vicenda, che sa più di soap opera che di realtà, raccontati da una giovane donna ai Carabinieri di Bibbiano i quali, raccolti gli elementi hanno avviato un’indagine conclusasi con la segnalazione di una 50enne residente nel reggiano alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, per il reato di atti persecutori nei confronti della figlia poco più che ventenne. Da tempo la giovane, che dopo la separazione dei genitori aveva deciso di rimanere a vivere con il padre proprio per la vita frivola non del tutto consona ad una madre e a causa delle continue angherie subite, era vittima di una serie di persecuzioni non solo verbali ma anche attraverso le piattaforme facebook e whatsapp. Diversi i casi di minacce ed offese accertati, sino a quello in cui, violando l’account fb della figlia, la donna aveva postato a sua insaputa frasi oltraggiose nei confronti di una parente. L’ultimo caso, quello in cui la mamma aveva minacciato di pubblicare in rete un filmato, fatto da una terza persona durante l’ennesima discussione, al fine fine di ridicolizzarla per il suo atteggiamento reticente dinanzi alla sua aggressione. Fatto questo che l’ha convinta a rivolgersi ai Carabinieri, a cui ha chiesto di porre fine a questa situazione oramai insostenibile, i quali concluse le verifiche ieri hanno denunciato l’arcigna madre.

Reggio Emilia. GLI SALTA LA SPESA GRATIS
Benché si sia ingegnato a portare a compimento il furto della spesa dall’interno di un supermercato riuscendo a raggirare la tecnologia, ovvero il sistema di videosorveglianza del negozio, è stato tradito dall’occhio di un cliente che notando l’escamotage adottato dal ladro ha impedito che questi si allontanasse con una spesa da 250 euro. Sebbene sia riuscito a fuggire non è riuscito ad assicurarsi l’impunità: i carabinieri di via Adua  grazie sempre allo stesso zelante cliente sono entrati in possesso del modello e della targa dell’auto usata dal ladruncolo per dileguarsi riuscendo a identificarlo. Con l’accusa di tentato furto i carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce hanno quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, un marocchino 42enne residente a Reggio Emilia.. E’ accaduto l’altra sera quando l’indagato, entrato nel supermercato Lidl di Via Lungo Crostolo a Reggio Emilia, apparentemente come un normale cliente, veniva notato da altro cliente appoggiare la borsa della spesa che aveva precedentemente riempito nelle pertiene della porta d’ingresso. L’intenzione era quella di uscire per ritornare verso l’ingresso ottenendo l’apertura della porta grazie ai sensori ed arraffare la busta con la spesa. L’escamotage veniva segnalato subito al responsabile del supermercato che si precipitava verso l’ingresso con il cliente – ladro che desisteva dal prendere la busta con la spesa optando per darsi alla fuga allo scopo di assicurarsi l’impunità. Non trattandosi di u  episodio isolato ma essendo stati portati a compimento analoghi furti con lo stesso modus operandi il responsabile del supermercato si presentava ai carabinieri di via Adua formalizzando la denuncia. I militari ricostruiti i fatti, grazie alla preziosa testimonianza del cliente, entravano in possesso degli elementi identificativi dell’auto con la quale il ladro si era dileguato. Da qui i militari hanno indirizzato le attenzioni investigative sull’odierno indagato, risultato essere proprietario e unico utilizzatore del mezzo, a carico del quale i carabinieri hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità tra cui il certo riconoscimento da parte del testimone sottoposto ad un’apposita seduta di individuazione fotografica. Alla luce dei fatti accertati il 42enne veniva denunciato alla Procura reggiana con l’accusa di tentato furto.


Rio Saliceto – FINGE AUTO IN PANNE PER RUBARE
“Ho bisogno di una bottiglia dii acqua ho il radiatore a secco!” Con queste parole si è presentato in un casolare di campagna dove una 65enne si trovava per dare da mangiare ai suoi gatti. L’acqua era un pretesto per far allontanare la donna consentendo allo sconosciuto di forzarle l’auto e rubare la borsa che la donna aveva lasciato all’interno dell’abitacolo. Grazie al passaggio occasionale di una persona il ladro intento a forzare lo sportello ha desistito dandosi alla fuga e grazie alle indagini dei carabinieri della stazione di Campagnola Emilia è stato identificato e denunciato. Con l’accusa di tentato furto aggravato i carabinieri della stazione di Campagnola Emilia hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 42enne di Carpi. L’origine dei fatti agli inizi dello scorso mese di aprile. La vittima, una 65enne reggiana, si trovava in un casolare di via Bondione del comune di Rio Saliceto per dare da mangiare ad una colonia di gatti. Mentre era impegnata a cibare i gatti veniva avvicinata da un uomo che, parcheggiata l’auto dietro quella della donna, le chiedeva una bottiglia di acqua per il radiatore della sua auto. La donna si recava all’interno del casolare con lo sconosciuto che approfittando della sua assenza incominciava a forzare l’autovettura della 65enne per desistere all’uscita della stessa donna che gli consegnava la bottiglia d’acqua. A questo punto per ottenere nuovamente l’allontanamento della vittima chiedeva altra bottiglia che gli veniva subito consegnata in quanto la stessa donna aveva preso una seconda bottiglia per dare da bere ai suoi gatti. Il concomitante arrivo di un uomo, che l’aveva visto poco prima cercare di forzare l’auto della 65enne, faceva fuggire lo sconosciuto a bordo della sua auto il cui modello e targa venivano annotati dal testimone. Accortasi del tentativo di furto la 65enne constatati i segni di scasso sulla portiera della sua auto denunciava l’accaduto ai carabinieri di Campagnola Emilia. Grazie ala targa del’0auto annotata dal testimone e all’analisi dei filmati delle telecamere con sistema OCR comunali i carabinieri di Campagnola Emilia indirizzavano le attenzioni investigative sull’ordino indagato a carico del quale venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità ordine al reato di tentato furto aggravato tra cui il certo riconoscimento, in apposita seduta di individuazione fotografica, ad opera della vittima. Acquisti tali elementi il 42enne carpigiano veniva denunciato.


19/05/2019

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Paolo Ruini
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