L’ASEOP, Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica è un’Associazione di Volontariato dotata di personalità giuridica fondata a Modena nel 1988 su iniziativa di genitori di bambini con problemi oncoematologici.
L’idea nasce dall’esigenza di intervenire in modo diretto, in un’ottica di lavoro sociale, nella realizzazione di attività di supporto dapprima al Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena allo scopo di migliorare in modo sensibile la qualità di vita dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, per poi estendere la propria mission oltre oceano.
ASEOP è iscritta all’Albo Provinciale del Volontariato, collabora con ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo), fa parte di FIAGOP (Federazione italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica) mentre a livello internazionale aderisce e collabora con ICCCPO (International Confederation Childhood Cancer Parents Organization).
LA CASA di FAUSTA
Nei diversi contesti terapeutici spesso il bambino e la sua famiglia alternano momenti di ricovero con mementi di controllo e terapie ambulatoriali ed in day hospital. Molti dei bambini in cura provengono da zone lontane a Modena pertanto non è loro possibile tornare presso le proprie abitazioni durante i periodi che intercorrono fra un controllo ed un ricovero. Ciò, in casi privi di supporto assistenziale da parte di un ente o associazione, comporterebbe un aggravio economico notevole per la famiglia che sarebbe obbligata a ricorrere all’affitto di uno stanza oltre alla sospensione per il bambino stesso della frequenza scolastica. Oltre a ciò sarebbe altamente dannoso per il bambino in terapia affrontare lunghi viaggi in quanto facilmente affaticabile e soggetto ad infezioni.

Da qui è nata l’idea da parte di ASEOP di realizzare LA CASA DI FAUSTA, intitolata alla Prof.ssa Fausta Massolo (1935 – 1999) che si può considerare la fondatrice dell’Oncoematologia pediatrica a Modena e uno dei pionieri di questa disciplina a livello nazionale. Giunta al Policlinico nel 1963, nel 1968 registrò il primo successo terapeutico per un bambino affetto da tumore del sangue. Lottò tutta la vita per ottenere cure migliori e rendere il reparto adatto a quell’umanizzazione della cura che oggi è un concetto assodato.

Autore: Roberto Aldini  r.aldini@canaledisecchia.it