EVENTI DI CRONACA REGGIANI
Cavriago (RE). USA UNO SMARTPHONE RUBATO
A finire nei guai questa volta è toccato ad un giovane abitante a Cavriago, il quale, da un controllo eseguito ieri dai Carabinieri della locale Stazione, è stato trovato in possesso di un costoso Smartphone. Gli accertamenti, avviati grazie alla segnalazione pervenuta dai colleghi di Palermo che lo scorso agosto avevano ricevuto la denuncia del furto, hanno dimostrato come il cellulare che un 33enne cavriaghese aveva in uso era proprio quello rubato ad un giovane siciliano la scorsa estate. Per il 33enne di Cavriago è quindi scattata una segnalazione alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, dinanzi alla quale ora dovrà rispondere del reato di ricettazione. Il telefono è stato sequestrato e poi restituito al legittimo proprietario.


Gualtieri. SPUTA, OFFENDE E PICCHIA PERO' VIENE PRESO Scene di inaudita violenza quelle verificatisi ieri pomeriggio sera a Gualtieri nella bassa reggiana: da una parte un esagitato 26enne mantovano e dall’altra i carabinieri della stazione di Gualtieri oggetto delle peggiori offese, minacce e violenze da parte dell’uomo che non gli ha risparmiato nemmeno sputi per poi porre in essere anche gesti di autolesionismo sbattendo la testa al muro. La “colpa” dei carabinieri: aver sottoposto a controllo l’uomo trovando la dose di cocaina che lo stesso gettava a terra alla vista dei carabinieri. Questa in sintesi la premessa dei fatti culminati con l’arresto del 26enne nativo di Cremona e residente a Viadana, in provincia di Mantova, chiamato a rispondere del reato di resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale. L’uomo al termine delle formalità di rito è stato   ristretto a disposizione della Procura reggiana. Questa mattina comparirà, per la convalida dell’arresto, davanti al tribunale di Reggio Emilia. Una vicenda che ha dell’assurdo e che ha avuto inizio poco dopo le 15.30 di ieri quando una pattuglia dei carabinieri di Gualtieri, durante un servizio di controllo del territorio, notando un uomo a piedi lungo la SP63R di Gualtieri optavano per controllarlo. All’atto dei controlli l’uomo lasciava cadere a terra un involucro che recuperato dai militari è risultata essere una dose di cocaina.   L’intenzione dei militari di approfondire i controlli con un ispezione personale del 26enne, mandava su tutte le furie l’interessato che incominciava ad avere un atteggiamento violento nei confronti dei militari per evitare i controlli. Dapprima minacce e reiterate offese, tentativi di fuga e spintoni. Poi ha alzato il livello di violenza prendendo a calci e pugni gli operanti oggetto anche di sputi. Condotte violente che hanno indotto i militari ad usare la forza ammanettando l’uomo. In macchina e in caserma l’atteggiamento non è cambiato con l’uomo che continuava ad andare in escandescenze minacciando gli operanti e offendendoli sino ad arrivare a cercare di procurarsi lesioni sbattendo violentemente la testa contro il muro. Alla luce dei fatti l’uomo, a cui i militari assicuravano le cure mediche per le condotte autolesive poste in essere, veniva arrestato e ristretto a disposizione della Procura reggiana. Lo stesso è stato segnalato inoltre quale assuntore di sostanze stupefacenti.

Reggio Emilia. NELL'ACCENDINO HA LA COCAINA
Avevano adottato una precauzione nell'occultamento delle dosi di cocaina da vendere alla piazza reggiana degna del più navigato pusher adattando un accendino che svuotato del gas era stato adibito a contenitore delle dosi. A scoprirlo i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Reggio Emilia che ieri pomeriggio nel corso di un servizio antidroga tenendo d’occhio i due amici noti dagli operanti alla luce dei precedenti di polizia (per uno anche specifici) li hanno fermati all'uscita da casa dove si erano recati per preparare le dosi, scoprendoli pusher. Nell'accendino, appositamente adattato a contenitore, i carabinieri hanno rinvenuto 11 dosi di cocaina. Oltre alle dosi di cocaina i carabinieri hanno anche sequestrato un bilancino di precisione elettronico unitamente a circa 50 euro i contanti ritenuti provento dello spaccio, due smartphone in loro uso ritenuti il tramite con i clienti, sostanza da taglio e soprattutto un quadernino con annotati nomi con accanto cifre ritenute pertinenti i proventi dell’illecita attività. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Reggio Emilia hanno arrestato un 33enne albanese e un 43enne casertano, entrambi disoccupati e domiciliati a Reggio Emilia, ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. I due nella mattinata odierna compariranno davanti al Tribunale di Reggio Emilia per rispondere delle accuse a loro contestate. L’origine dei fatti ieri pomeriggio quando i carabinieri, nel corso di un servizio di controllo del territorio, transitando in via Emilia in località Cella notavano i due a bordo di un BMW 530. Insospettiti, anche alla luce dei precedenti di polizia, anche specifici per uno di loro, i carabinieri decidevano di pedinarli sino a quando venivano notati entrare in un’abitazione di via Goya. A questo punto i militari li hanno attesi all'esterno fermandoli dopo un’ora quando entrambi sono usciti di casa. Sottoposti a perquisizione venivano trovati in possesso: il 43enne di un bilancino di precisione con tracce di cocaina ricondotte a recenti pesature e uno smartphone mentre il 33enne albanese una cinquantina di euro e uno smartphone. La perquisizione veniva estesa all'abitazione da dove i due erano usciti, risultata in uso al 33enne. Sul tavolino della sala venivano rinvenuti: una scatola aperta di bicarbonato di sodio purissimo (solitamente utilizzata come “sostanza da taglio” per il confezionamento delle singole dosi di “cocaina”),   un quadernino con all'interno, manoscritti, nominativi e relative cifre in corrispondenza di ciascun nome. Gli approfondimenti portavano ad accertare che all'interno di un accendino trovato in disponibilità del 33enne al posto del gas erano presenti n. 11 dosi di cocaina per un peso complessivo di 5,5 grammi. Alla luce di quanto accertato i due venivano dichiarati in stato d’arresto per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti per essere poi ristretti a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta. Oggi i due compariranno davanti al Tribunale di Reggio Emilia per rispondere dell’accusa a lui contestata.






26/02/2020

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Paolo Ruini
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