CONTINUANO LE PROTESTE CONTRO IL GREEN PASS
REGGIO EMILIA - Il gruppo "uniti contro il green pass" ha inviato il seguente comunicato di protesta: "Dopo due anni di pandemia e di stato di emergenza continuo e prolungato (anche oltre il lecito) è ormai evidente che il paese è ostaggio di una minoranza di persone che hanno generato e continuano a generare la situazione in cui ci troviamo, ma non sono i cosiddetti “no vax”: sono il governo e la sua cerchia di vili affaristi, truffatori e saltimbanchi.

Perché, dopo due anni, “Tachipirina e vigile attesa” continua ad essere il protocollo non solo per il trattamento della malattia (nonostante gli studi scientifici che ne dimostrano l’inutilità se non la dannosità) ma anche il protocollo di gestione di tutti gli effetti collaterali a livello sociale, relazionale, economico, politico e culturale che la pandemia ha portato con sé.

Di ristori, sostegno al reddito, investimenti in scuola, sanità, trasporto pubblico, neanche l’ombra. In compenso il carovita ha raggiunto livelli eccezionali e la riforma fiscale varata dal governo Draghi, favorisce i ricchi e bastona i poveri.

L’andrà tutto bene, che due anni fa sbandierava da ogni finestra, si è rivelata un’enorme presa in giro: e non solo perché due anni dopo il primo lockdown siamo ancora a parlare di chiusure, di zone rosse, di distanziamento sociale (sociale, non fisico o sanitario), di DAD, di terapie intensive e medici che non ci sono. Si è rivelata una presa in giro perché chi doveva garantire piani e protocolli che tutelassero la salute collettiva ha speso miliardi in vaccini che non prevengono il contagio, mentre ha tagliato miliardi alla sanità pubblica, continua a guardar scendere il numero dei medici di base, così come non aumenta di una sola unità i posti in terapia intensiva (che, sorprenderà il ministro Speranza, ma una volta che ci sono possono essere usati per un malato di covid, come per chi ha avuto un incidente d’auto o un ictus, tanto per fare degli esempi).

Con la distrazione di massa dei bollettini giornalieri, questo governo dei peggiori ha continuato a distruggere sistematicamente, pezzo dopo pezzo, il welfare state e i diritti fondamentali di questo paese, senza che nessuno (o quasi) si accorgesse di nulla. Lo abbiamo visto bene con il decreto concorrenza, che fondamentalmente svende per due noccioline le partecipate pubbliche al peggior offerente, privatizzando i servizi essenziali (acqua compresa, alla faccia dei referendum e della volontà popolare) che da diritti si trasformano in privilegi su cui qualcuno potrà speculare. E, per fare un altro esempio, bisognerebbe spiegare al governo dei migliori e della “transizione green” che il ciclo dei rifiuti privatizzato vuol dire anche, tra le altre cose, una maggiore facilità per mafie &co di infiltrazione e gestione. Ma d’altronde anche il green di questo governo non è altro che l’ennesima operazione di facciata e di distrazione di massa.

Così come, nello stesso solco, si inseriscono il GreenPass e l’obbligo vaccinale, che ogni giorno si dimostrano sempre più dispositivi inutili sul piano sanitario, ma incredibilmente efficaci nel seminare tensione, guerra tra poveri, discriminazioni e fratture tra le persone.

D’altronde sono decenni che in Italia, come altrove, vediamo sperimentati strategia della tensione e paradigma dell’emergenza per costruire un capro espiatorio, del mostro, da sbattere in prima pagina e distogliere l’attenzione dei più dal magna magna che, ancora una volta, viene fatto sulla nostra pelle. 50 anni fa erano gli anarchici cui imputare la strage di Piazza Fontana, nonostante fosse evidente la matrice fascista degli attacchi e la regia di governo e servizi segreti. In anni più recenti sono stati la guerra al terrorismo, i migranti, la crisi economica: “emergenze” infinite che nessuno mai ha avuto interesse ad affrontare, ma che diventavano l’utile pretesto da sbandierare per legittimare la compressione delle libertà fondamentali, i tagli al welfare in favore delle spese militari o per “salvare le banche”.

Non siamo più disposti ad accettarlo. Non siamo più disposti a pagare con le nostre vite, con i nostri corpi, con il nostro futuro, un debito contratto da speculatori senza scrupoli che vedono una crisi e subito pensano a come trasformarla in affare. Ovviamente per loro. Abbiamo intenzione di alzare lo sguardo dalla nebbia di disinformazione che questo governo e i media mainstream continuano ad alimentare: look up, per citare la pellicola di Adam McKay. Guardare in alto nonostante quello che portavoce di governi e tecnici prezzolati ci dicono. Nonostante gli anatemi dei virologi da salotto o dello stesso Presidente del Consiglio, che servono solo a nascondere quella che nel migliore dei casi è mediocrità e incompetenza, nella peggiore una gestione criminale e criminosa della pandemia.

Perché non possiamo accettare un sistema per il quale ingrassare bigpharma (e con essa banche, fondi speculativi e la finanza internazionale) è più importante che tutelare la salute di tutte e tutti.

Non possiamo accettare un sistema dove i profitti di pochi vengono fatti sulle vite di tutti gli altri: People before profit, dicevano i movimenti da New York ad Atene dopo la crisi del 2011. Ed è ancora più vero adesso.

Perché se oggi l’associazione oncologi italiani denuncia il terribile ritardo nella cura e nello screening dei tumori non è colpa dei no vax, ma di chi nel pnrr ha messo la sanità agli ultimi posti e non ha investito nelle terapie domiciliari e nella medicina territoriale, ma ha scaricato tutto il peso della pandemia sugli ospedali già al limite.

Perché i lockdown che hanno devastato le piccole e medie imprese, mettendo in ginocchio intere famiglie sono gli stessi che hanno fatto crescere a dismisura i profitti dei colossi dell’e-commerce e della finanza speculativa globale, di cui Draghi e la sua combriccola sono pienamente espressione.

Quindi non ci fermeremo. Saremo di nuovo in piazza nelle prossime settimane. Per dire chiaramente #bastadraghi e basta a un sistema che stritola il 99% per gli interessi dell’1%.

Vogliamo prenderci cura di noi stessi, riprenderci le nostre vite, il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno. E non c’è lasciapassare che tenga.







SABATO 15 GENNAIO h.15 piazza Martiri del 7 luglio - Reggio Emilia

MANIFESTAZIONE #BASTADRAGHI  

Contro l’emergenza infinita e i lasciapassare di conformità al governo

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DOMENICA 23 GENNAIO appuntamento in STAZIONE a Reggio h.12.30

per raggiungere la Manifestazione promossa da Emilia Romagna Costituzionale ai Giardini Margherita a Bologna



E per i prossimi eventi… stay tuned!


14/01/2022

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Paolo Ruini
paoloruini@canaledisecchia.it