CRONACA NERA REGGIANA
VENTASSO - VENDE COLLARE CON LOCALIZZATORE GPS PER CANI SU INTERNET MA E’ TRUFFA, DENUNCIATO DAI CARABINIERI. Il venditore una volta intascati i soldi è sparito nel nulla: truffa l'accusa mossa a un 39enne napoletano dai carabinieri di Ramiseto.
Grazie a un inserzione esca pubblicata su marketplace di Facebook dove ha posto in vendita un collare con localizzatore GPS per cani, un’utenza telefonica dove intavolare la trattativa nonché una carta ricaricabile dove ricevere i soldi un 39enne dalla provincia partenopea si è insidiato su marketplace di Facebook trattando la vendita del collare. Le trattative correvano sull’applicativo WhatsApp e quando sulla carta prepagata giungeva il corrispettivo richiesto il gioco era fatto. Quando l'acquirente lamentava il ritardo l’astuto truffatore non dava risposta, bloccava il contatto dell’acquirente   sparendo nel nulla. Il 39enne residente nella provincia napoletana identificato grazie alle indagini telematiche dei carabinieri della stazione di Ramiseto è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia quale presunto autore del reato di truffa. La vittima, un 38enne operaio abitante nel comune di Ventasso con l’intento di acquistare un collare per cane   con localizzatore GPS, a lui necessario per praticare l’attività venatoria, ha risposto ad un annuncio trovato su marketplace   trattante la vendita del colare. Dopo aver concordato modalità di pagamento e spedizione del collare la vittima come concordato provvedeva al pagamento del corrispettivo dovuto concordato in 530 euro. Con il passare del tempo non vedendosi recapitarsi il collare acquistato e dopo non essere riuscito a contattare il venditore, materializzato di essere rimasta vittima di una truffa si è presentato ai carabinieri della stazione di Ramiseto formalizzando la denuncia. Dopo una serie di riscontri tra il numero di telefono associato all’inserzione e la carta di credito dove erano confluiti i soldi, i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato nei cui confronti venivano acquisiti una serie di elementi di presunta responsabilità in ordine al reato di truffa per la cui ipotesi veniva quindi denunciato. A nulla è valso lo sterile tentativo di evitare di finire nei guai: l’aver denunciato successivamente alla truffa la perdita della postepay dove erano finiti i soldi ha visto lo stesso 39enne essere denunciato anche per il reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico ipotizzandosi falsa la denuncia di smarrimento formalizzata proprio per evitare di finire nei guai. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l'eventuale piena responsabilità dell'indagato.

NOVELLARA - BULLISMO IN ROSA nel reggiano: 20enne arrestata dai carabinieri. Condannata a oltre 3 anni per un efferata rapina ai danni di una minorenne reggiana.   Offesa, derisa, picchiata   per giunta rapinata! Questo il “calvario” che, nell’estate del 2016, ha subito una studentessa minorenne reggiana ad opera di una neo 18enne che, accompagnata da due amiche   partecipi divertite, aveva agito senza alcun apparente motivo se non quello di far valere la sua prepotenza e sentirsi più forte nei confronti della giovane vittima presa per i capelli, gettata a terra e colpita a calci e pugni. Secondo la ricostruzione investigativa dell’epoca, operata dai carabinieri, l’efferato episodio di bullismo al femminile si era concretizzato presso la stazione ferroviaria di un comun della bassa reggiana dove la vittima si trovava in attesa del treno. Raggiunta dalla 18enne è stata offesa e picchiata e rapinata del portafoglio (con documenti e una cinquantina di euro in contanti) mentre le due amiche della 18enne partecipavano quali spettatrice divertite. Quindi la fuga verso casa dove la minorenne in lacrime ha raccontato l’accaduto ai genitori che prima la conducevano in ospedale, dove veniva medicata e dimessa con alcuni giorni di prognosi per un evidente tumefazione della regine zigomatica e della tempia, per poi denunciare i fatti ai Carabinieri della Stazione di Bagnolo in Piano. Seppur non conosciute direttamente dall’interessata, se non di vista e con i vezzeggiativi che usavano nei rispettivi profili Facebook i Carabinieri erano risaliti all’identificazione delle ragazze. Per l’odierna 24enne (all’epoca 18enne) l’iter processuale l’ha vista essere condannata il 26 giugno scorso dal Tribunale di Reggio Emilia a 3 anni e 2 mesi di reclusone venendo riconosciuta colpevole dei reati di concorso in rapina aggravata e lesioni personali. La sentenza divenuta esecutiva il 17 ottobre 2021 ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura reggiana emettere a carico della 24enne l’ordine di esecuzione per la carcerazione che l’altra mattina è   stato eseguito dai carabinieri della stazione di Novellara che presso l’abitazione dei genitori rintracciavano la 20enne che veniva dichiarata in arresto. Al termine   delle formalità di rito la ragazza è stata condotta dai carabinieri di Novellara in carcere per l’espiazione della pena.



CAMPEGINE FURTO IN BANCA, INDAGINI DEI CARABINIERI
Poco prima delle 4.30 di giovedi 14 aprile   i carabinieri della stazione di Castelnovo Sotto intervenivano in via Amendola del comune di Campegine curando un sopralluogo di furto consumato alla locale filiale bancaria del Credem. Sul posto carabinieri accertavano che poco prima ignoti, con l’ausilio di strumento da scasso, sfondavano la vetrata principale e forzavano la porta accedendo ai locali che ospitano la banca. Una volta all’interno i malviventi forzavano e asportavano dal sistema di flor cash danaro contante, alcune decine di migliaia di euro, dandosi a precipitosa fuga per l’attivazione del sistema d’allarme. Al vaglio dei carabinieri di Castelnovo Sotto le immagini della video sorveglianza della banca che riprendono l’azione delittuosa. Sulla vicenda sono in corso le indagini a carico di ignoti in ordine al reato di furto aggravato.


VILLA MINOZZO SI DENUDA DAVANTI A DONNA CHE FACEVA JOGGING: DENUNCIATO DAI CARABINIERI
Nei guai un 60enne modenese che ha dato sfogo alla sua esibizione hard nei confronti di una donna.
Alla guida della sua auto è partito dalla provincia modenese raggiungendo l'area appenninica reggiana del comune di Villa Minozzo per esibirsi in performance hard che l’hanno denudarsi mostrando i suoi genitali a una donna che in località Ponti di Foiano era intenta a fare jogging. A rivelarlo le indagini dei carabinieri della stazione di Toano, comune in provincia di Reggio Emilia, che a conclusione degli accertamenti, con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 60enne reggiano ritenuto presunto autore dell'esibizione. Il procedimento proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l'eventuale piena responsabilità dell'indagato operaio. Nel dettaglio la vittima, una 50enne abitante a Toano, il pomeriggio del 21 marzo scorso, come d'abitudine, si recava in località Fonti di Poiano per praticare jogging. Durante l'attività la donna aveva modo di notare un fuoristrada condotto da un uomo che andava e veniva sino a quando, in un momento in cui la donna si è ritrovata sola, ha fermato l'autovettura è sceso denudandosi davanti alla donna che impaurita per quanto poteva accadere ha cominciato a urlare causando la fuga dell'uomo che risalito in macchina si dileguava con la 50enne che immortalava la targa del mezzo sul suo smartphone. Foto alla mano la donna si presentava ai carabinieri di Toano formalizzando   la denuncia. Sulla scorta della targa del fuoristrada in uso all'esibizionista i carabinieri di Toano indirizzavano le attenzioni investigative avuto riguardo all'odierno indagato che tra l'altro veniva riconosciuto anche dalla stessa vittima in apposita seduta di individuazione.   Al termine degli accertamenti condotti e alla luce degli elementi di responsabilità raccolti a suo sfavore lo stesso veniva denunciato alla Procura reggiana per atti osceni in luogo pubblico.

SAN POLO - TENTANO DI STRAPPARE COLLIER AD ANZIANA : DENUNCIATI DAI CARABINIERI
Tentato furto aggravato e tentata rapina l’accusa mossa a un uomo e una donna dai carabinieri di San Polo d’Enza. Prima è stata avvicinata da una donna che ha cercato con destrezza di rubarle il collier che aveva al collo e dopo una decina di minuti è stata avvicinata dal complice che dopo averla spintonata ha cercato di rapinarle lo stesso collier. In entrambi i casi i due tentativi sono andati a vuoto con la coppia di malviventi che riusciva a fuggire, seppur a mani vuote. I due tuttavia non sono riuscirsi ad assicurarsi l’impunità in quanto i carabinieri di San Polo d’Enza, a cui la donna si è rivolta denunciando i fatti, hanno identificato i responsabili. Con l’accusa di concorso in tentato furto aggravato e tentata rapina impropria i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 44enne del modenese e una 54enne residente a Padova, entrambi senza fissa dimora e con precedenti specifici. Il procedimento proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l'eventuale piena responsabilità dell'indagato operaio 26enne reggiano. La vittima una 89enne reggiana la mattina dell’8 marzo in sella alla bicicletta si trovava in via Gramsci di San Polo d’Enza quando è stata avvicinata da un’autovettura condotta da un uomo dalla quale scendeva una donna che fingendo di conoscerla le infilava la mano sotto la sciarpa nel tentativo di sfilare il collier. La reazione della vittima induceva la donna a risalire nella macchina a bordo della quale si dileguava. Dopo una decina di minuti l’anziana, mentre si trovava nei pressi della sua abitazione veniva nuovamente avvicinata dalla stessa autovettura dalla quale questa volta scendeva un uomo che la spintonava per ben due volte facendole perdere l’equilibrio ma senza riuscire a rubarle il collier. Quindi la denuncia ai carabinieri di San Polo d’Enza che grazie ai sistemi di videosorveglianza non solo ricostruivano l’intera dinamica dei fatti ama risalivano alla targa dell’auto in uso ai malviventi risultata intestata all’indagata con innumerevoli precedenti anche dal medesimo   modus operandi. Scandagliando sulle sue frequentazioni i militari indirizzavano le indagini sull’attuale correo corrispondente per descrizione all’aggressore dell’anziana che peraltro in apposita seduta di individuazione fotografica riconosceva i due che pertanto venivano denunciati.





18/04/2022

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Paolo Ruini
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