CRONACHE NERE REGGIANE
San Polo d’Enza. TRUFFA DELLO SPECCHIETTO
La truffa dello specchietto ovvero il modo truffaldino per spillare 100 o 200 euro a colpo a ingenui automobilisti si riaffaccia nel reggiano. Il trucco è sempre lo stesso: l’inganno solitamente viene architettato in una strada o in un parcheggio. Il truffatore individua un’auto, in genere condotta da persona anziana, e appena la preda è passata a fianco della sua vettura o durante la manovra in un parcheggio gli va dietro fino a fermarlo accusandolo di avergli rotto lo specchietto o ammaccato l’auto. A volte simulando l’urto con il lancio di un oggetto sulla fiancata dell’auto del malcapitato. E’ quanto accaduto a una pensionato a un 75enne incappato, lungo la strada che dal supermercato lo conduceva a casa, nel truffatore che è riuscito a spillargli 120 euro a titolo di risarcimento per lo specchietto rotto. In particolare il 75enne a bordo della sua Fiat Punto. Dopo essersi recato in un supermercato di San Polo d’Enza arrivava a casa venendo raggiunto nel cortile da un’autovettura Volkswagen Golf di colore nera che aveva incrociato lungo la strada e che poi l’aveva seguito sino a casa. Dall’auto scendeva un uomo ed una donna che lamentavano la rottura dello specchietto (effettivamente rotto) causato poco prima dall’auto del pensionato. L’anziano, pur non essendosi reso conto del botto constatando la rottura dello specchietto si mostrava disponibile a compilare il CID. Il Truffatore tuttavia riferiva di non aver tempo: in macchina c’era la bambinai in braccio alla moglie che aveva fame e quindi doveva rincasare con urgenza. Il danno però c’era e così con una certezza insistenza riusciva a raggirare l’anziano che consegnava al truffatore la cifra richiesta per riparare il danno: 120 euro in contanti ottenuti i quali lo sconosciuto si allontanava. La moglie della vittima nel frattempo accorsa in cortile è riuscita a rilevare le prime due lettere della targa che sono state poi passate ai carabinieri di San Polo d’Enza quando il pensionato, materializzato di essere rimasto vittima di una truffa, sporgeva la relativa denuncia. Pur in assenza di elementi identificativi completi dell’auto in uso al truffatore, grazie all’analisi dei filmati del sistema O.C.R. lettore ottico targhe dell’Unione Val d’Enza le attenzioni investigative si indirizzavano avuto riguardo ad una Volkswagen di proprietà di un 28enne siracusano peraltro gravato da precedenti di polizia specifici in tema di truffa dello specchietto. La prova del nove circa la sua responsabilità è stata fornita direttamente dalla vittima che in apposita seduta di individuazione fotografica riconosceva senza ombra di dubbio l’uomo identificato dai carabinieri di San Polo d’Enza in colui che l’aveva truffato. Alla luce di quanto accertato ilo stesso veniva denunciato alla Procura reggiana per il reato di truffa continuata. E’ al vaglio la posizione della moglie i orine all’eventuale concorso nel reato: il sospetto e che la presenza della figlioletta in macchina sia stata appositamente studiata per portare a compimento il colpo. E mentre i Carabinieri di San Polo d’Enza, nell’ipotesi di altri colpi compiuti dalla coppia e non segnalati, invitano tutti i cittadini incappati nel truffatore a rivolgersi ai militari e formalizzare la denuncia l’occasione è favorevole per dare alcuni consigli e non cascare nella truffa dello specchietto. E’ importante chiedere subito la compilazione del Cid, costatazione amichevole dell’incidente stradale. A questo punto, con la scusa che va di fretta il truffatore chiederà di pagargli il danno cash. Bisogna opporsi in modo deciso e se l’imbroglione insite dire, magari, che si è in possesso di una polizza che copre i danni arrecati a terzi senza l’aumento di premio assicurativo per voi. Se continua a insistere e non molla la presa chiamare subito il 112 dei Carabinieri che come l’odierno caso vedrà il responsabile essere chiamato a rispondere del reato di truffa con la vittima che potrà essere risarcita del danno in sede processuale.

Correggio. SVENTATA RAZZIA
L'immediato intervento operato questa notte dai carabinieri della stazione di Correggio, reso possibile grazie all’attività di controllo del territorio, ha permesso ai militari di sventare tre furti ai danni di altrettante aziende correggesi posti in essere da una banda di almeno 4 malviventi che, travisati con passamontagna, hanno rivolto le loro attenzioni furtive dapprima alla ditta Ama di via della Tecnica poi alla vicina Palfinger e quindi, qualche ora dopo alla Nexon, di Via Dinazzano della frazione Prato di Correggio. Tre colpi che i carabinieri di Correggio e i colleghi della sezione radiomobile della compagnia di Reggio Emilia, che conducono le indagini, ritengono di attribuire alla stessa banda composta da 4 malviventi che in occasione del tentato furto alla Palfinger non hanno esitato ad usare un estintore all’indirizzo della pattuglia dei carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Reggio Emilia, che li aveva scoperti, per poi darsi alla fuga. In ordine cronologico:   poco dopo le 00,30 odierne i carabinieri di Correggio, su segnalazione del 112, a cui era giunta la segnalazione di presenze sospette nel cortile della ditta AMA di via della Tecnica a Correggio, intervenivano presso l’azienda appurando che effettivamente ignoti avevano infranto due vetri del portone d’ingresso per poi desistere all’arrivo dei carabinieri e darsi alla fuga. L’esame dei filmati, grazie alla collaborazione fornita da custode dell’azienda, consentivano di accertare che la banda che aveva cercato di accedere all’interno era composta da 4 malviventi incappucciati. Immediatamente scattavano le ricerche che vedevano giungere in ausilio anche i militari della sezione radiomobile della compagnia di Reggio Emilia.
Nel corso delle ricerche i 4 malviventi venivano intercettati dai carabinieri all’interno del cortile della vicina Palfinger (distante circa 4 km dall’AMA di Correggio) con i malviventi che vistisi scoperti si davano alla fuga. Prima di allontanarsi con lo scopo di contrastare l’intervento dei carabinieri usavano un estintore all’indirizzo dell’auto per poi dileguarsi. A distanza di qualche ora i carabinieri di Correggio e Reggio Emilia intervenivano presso la ditta Nexon di via Dinazzano dove i malviventi si erano recati per compiere un furto: in questo caso per ritardare l’intervento degli operanti avevano chiuso con del fil di ferro i cancelli che conducono all’interno dell’azienda posizionando anche dei cassonetti dell’immondezza. Saranno le indagini ora avviate dai carabinieri della stazione di Correggio in concerto con i colleghi reggiani a stabilire l’identità dei malviventi tuttora attivamente ricercati. La certezza oggettiva è che l'immediato intervento dei Carabinieri ha sventato i tre colpi lasciando a mani vuote la banda di ladri chiamata a rispondere di concorso i tentato furto aggravato e continuato.
Luzzara. AUTO COME ARIETE
Poco dopo le 2.30 di oggi 14 agosto 2019 i carabinieri della stazione di Luzzara su input dell'operatore in servizio al 112, intervenivano in via Piazza Iscaro del comune di Luzzara curando il primo intervento pertinente un sopralluogo di furto all’interno del Bar Portici. Sul posto gli operanti avevano modo di accertare che ignoti ladri utilizzando come ariete un’autovettura, a bordo della quale si dileguavano, sfondavano la vetrata del bar introducendosi all'interno dell'attività commerciale asportando, da un primo controllo ancora in fase di esatto accertamento, una macchina cambia monete contenente oltre 2.000 euro. Tra danni cagionati per la perpetrazione del furto e refurtiva sottratta il danno, ammontante ad alcune migliaia di euro,  è in corso di esatta stima. Sulla vicenda i carabinieri della stazione di Luzzara, che hanno curaro il primo intervento, hanno avviato le indagini in ordine al reato di furto aggravato a carico di ignoti.

 
FOTO REPERTORIO




16/08/2019

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Paolo Ruini
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